LATINA – Ieri pomeriggio le Scuole di Lingue e Centri di Certificazione Linguistica, hanno spento le luci, perchè sostengono che il loro comparto è invisibile per quanto riguarda i “ristori” da Covid.
Lo hanno fatto in segno di disapprovazione nei confronti dell’ultimo DPCM e del Decreto Ristori bis.
Spiegano infatti che “ assimilate ai centri di formazione che possono operare solo con una didattica a distanza non adeguata alla fascia di studenti più giovani che le frequentano” sono state però dimenticate dal Decreto Ristori “che non inserisce il codice ateco 85.59.30 a cui appartengono e con perdite di fatturato fino all’80%.” .
Denunciano quindi una situazione grave e si dicono addirittura vicine al collasso.
Questo perchè migliaia di studenti sono costretti ad interrompere i corsi di lingua – per i quali le famiglie hanno investito tempo e risorse – in quanto la didattica a distanza su percorsi non curriculari non è così apprezzata e gli esami di fine corso non possono essere sostenuti online.
La crisi sanitaria in corso, priva “ i giovani della possibilità di diventare competitivi in un mondo sempre più globalizzato ed i nostri studenti non possono dimostrare la competenza linguistica acquisita poiché le sessioni di esame sono state annullate.
Per non parlare dei piccoli studenti cui è tolto il diritto di socializzare e di svilupparsi come individui, nonostante le nostre scuole abbiano aule con pochi studenti e dove è possibile apprendere in sicurezza, più di quanto accada nelle scuole statali dove la didattica in presenza è consentita.
Le scuole di lingue devono adeguarsi ed accettare le restrizioni imposte dai decreti assistendo al tracollo finanziario delle attività e risultando completamente invisibili agli occhi dei legislatori che non tutelano minimamente il nostro mondo votato all’educazione, soprattutto dei più giovani”.
Le associazioni del comparto comprendono i tempi che stiamo vivendo, ed è per questo che sin da febbraio, affermano, si sono adoperati per poter operare in sicurezza.
Ma secondo loro ora è davvero urgente che il Governo sostenga il settore.
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