Le Stonehenge del Lazio in un documentario promozionale

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Una narrazione emozionale in un documentario di 52 minuti che porta lo spettatore dalle teorie più arcane, misteriose e remote alla scoperta delle radici della storia del Lazio, prima che sorgesse Roma e il suo Impero. Il documentario dal titolo ‘le Stonehenge del Lazio – Le mura megalitiche dal Circeo a San Vittore del Lazio’ è un viaggio lungo le cinte murarie poligonali dell’antico Lazio, fino ad arrivare a San Vittore in provincia di Frosinone, naturale cerniera tra Lazio, Molise e Campania. Il documentario è stato girato per LazioCrea e Regione Lazio e sarà utilizzato per veicolare e promuovere il patrimonio architettonico così singolare e unico della regione laziale.
L’affascinante viaggio ha inizio da Norba antica e dall’acropoli di Circei, mirabili esempi di arte megalitica, che dominavano la piana pontina e il litorale delle paludi pontine, spiegando il viaggio degli antichissimi popoli del mare e la crescita tecnologica delle popolazioni italiche con cui alla fine si fusero pacificamente. Ma chi ha costruito quelle mura? Gli antichi popoli Italici? Forse i Pelasgi?, vale a dire le antiche popolazioni greche che sconfissero gli Egizi, viaggiando poi lungo il Mediterraneo fino a sbarcare nel Lazio per fondare città. Un viaggio suggestivo che tocca le città fondate direttamente dal dio Saturno, il dio del Sole: Arpino, Alatri e Ferentino, oggi unite per un progetto di valorizzazione delle cinte murarie e delle opere di costruzione volte a ottenere la nomina di patrimonio Unesco.

Non solo opere difensive, ma anche propiziatorie, sacrificali, astronomiche: le opere megalitiche forse costruite dai ciclopi mantengono intatto il loro grande fascino. Il viaggio continua e termina così nella misteriosa San Vittore del Lazio, una volta l’antica, temuta e popolosa Aquilonia, dove su una delle vette del monte Sambucaro insistono 7 cerchi concentrici, che hanno fatto pensare a un rito propiziatorio, ma che invece rappresentano incastonandosi con la bellezza della natura una parte consistente del suo patrimonio ambientale, visto che l’area è diventata di recente Parco naturale.

Un documentario girato in modo spettacolare dal regista Christian Antonilli, condotto e scritto da Gian Luca Campagna, che smette per una volta i panni del giornalista e dello scrittore, avventurandosi come un esploratore a raccontare una storia dimenticata, arricchendola con le suggestioni del cantastorie, promuovendo le bellezze monumentali dei territori di Latina e Frosinone.

In questo meraviglioso viaggio alla scoperta dei tesori nascosti del Lazio la narrazione in presa diretta è del giornalista e scrittore Gian Luca Campagna, filo conduttore del viaggio, coinvolgendo diverse personalità: Vittorio Casoni, biologo, professore di scienze, già sindaco di San Vittore del Lazio; Dante Sacco, archeologo e ideatore del Progetto Summa Ocre; Daniele Baldassarre, architetto e fondatore del Centro studi sull’opera poligonale; Luca Attenni, archeologo e direttore del Museo archeologico di Alatri; Maurizio Cianfrocca, sindaco di Alatri; Valentina Di Prospero, storica dell’arte; Fabio Faina, astronomo e archeologo. La regia è stata affidata a Christian Antonilli, che per le riprese si è avvalso anche di un’équipe che ha utilizzato per le immagini più spettacolari il drone guidato da Luca Martinelli, la voce narrante è del doppiatore Gabriele Brocani.

Ed ecco il documentario.


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