Le indagini sono in corso da parte delle Forze dell’ordine e del Niat, il Nucleo investigativo antincendio territoriale, quello che è certo al momento è che i Vigili del fuoco, pochi mesi fa, avevano concesso il certificato di prevenzione antincendio, quindi l’impianto era a norma. Per oggi sono attesi i risultati dei campionamenti dell’Arpa Lazio per capire se la nube di fumo contenesse diossine pericolose per le colture e per l’ambiente. Ieri il sindaco Carlo Medici ha firmato un’ordinanza in cui chiede alla cittadinanza di tenere le finestre chiuse, di non mangiare o raccogliere prodotti ortofrutticoli, o comunque lavarli bene prima di ingerirli, lavare con acqua siti esterni che possano essere venuti a contatto con le polveri ed effettuare la pulizia o la sostituzione dei filtri dell’aria condizionata. Al momento sono vietate le manifestazioni ludico sportive fino alla nuova ordinanza. Una misura preventiva per mettere in sicurezza la popolazione. Ieri si è svolto un vertice in prefettura con l’Arpa, i Vigili del Fuoco, il sindaco Carlo Medici e la Asl. Oggi se ne terrà un altro con l’amministratore giudiziario della Sep e il 27 sarà la volta dei comitati che da sempre chiedono chiarezza sull’impianto e ora sollecitano una revoca dell’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Mazzocchio. Hanno lanciato anche una petizione che si può trovare on line.
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