LATINA – Fumogeni biancocelesti, due striscioni e l’inno della Lazio, la sua Lazio, quella di cui era diventato una bandiera, hanno accompagnato stamattina l’uscita del feretro di Vincenzo D’Amico dalla chiesa di Santa Maria Goretti, portato a spalla da amici, familiari e dal rivale sul campo – ma amico nella vita – Bruno Conti, leggenda della Roma.

Oltre 500 persone si sono riversate alle 10 alla chiesa di Latina per tributare l’ultimo saluto al calciatore originario della città pontina, ricordato dal sacerdote nell’omelia come «un amico, un padre, un fratello, un campione, un cittadino».

Tante le maglie biancazzurre tra le panche di Santa Maria Goretti, alcune anche del Latina, la squadra della città dove Vincenzo D’Amico era nato e cresciuto e a cui era rimasto legatissimo.

Diversi gli ex calciatori venuti a salutarlo, tra cui anche la bandiera giallorossa Bruno Conti, che ha portato il feretro fuori dal sagrato mentre i tifosi esponevano due striscioni: “Ciao mio capitano” e “Si scrive SS Lazio 1900, si legge Vincenzo D’Amico“, mentre in sottofondo risuonava l’inno dei biancocelesti “Vola Lazio Vola“.

Un volo come quello compiuto da ‘Vincenzino’, che ieri ha ricevuto l’ultimo abbraccio della sua città.


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