Milioni di studenti in marcia in tutto il pianeta per lo sciopero mondiale per il clima. Greta ha guidato a New York il raduno più atteso della giornata. Oltre 15mila persone hanno partecipato a Bruxelles, 100 mila persone a Westminster, Londra, nel più grande raduno britannico della giornata. “Cambiare le politiche dei governi per preservare il futuro”, ha arringato la folla il leader laburista Jeremy Corbyn.

In Germania sono scese in piazza complessivamente almeno 1,4 milioni di persone, secondo gli organizzatori, con grandi eventi a Berlino, dove era presente anche la capitana della Sea Watch Carola Rackete, Francoforte e Amburgo. Manifestazioni anche a Parigi, nella piazza centrale di Praga, e a Varsavia. A Helsinki un dimostrante vestito da Babbo Natale portava un cartello con la scritta ‘my house is on fire’, cioè ‘la mia casa è in fiamme’. Le manifestazioni hanno contagiato anche l’Africa, con eventi in Kenya, Uganda e Sudafrica.
La giornata per il clima inizia ad est
La giornata di proteste è iniziata però a est, in particolare alle Vanuatu, alle Isole Salomone e a Kiribati, quando il sole si levava sul Pacifico. Migliaia di studenti sono scesi poi in strada in Australia, Thailandia, Indonesia ed India, dando inizio allo ‘sciopero globale’, in vista del summit Onu sul clima, in programma da lunedì a New York. Manifestazioni e cortei anche in Giappone, Filippine e Birmania: sono 150 i Paesi coinvolti in tutto il mondo.

Non sono solo i giovani a partecipare questa volta. A loro si sono uniti gruppi sindacali e umanitari, organizzazioni ambientaliste e impiegati di alcuni dei più grandi marchi del mondo. Oltre 1.500 dipendenti Amazon hanno annunciato la loro partecipazione allo sciopero, insieme ai lavoratori di Microsoft, che a inizio mese hanno twittato: “I lavoratori Microsoft si uniranno ai milioni di persone in tutto il mondo partecipando allo sciopero globale del clima guidato dai giovani il 20 settembre, per chiedere la fine dell’era dei combustibili fossili”.
“Non è il clima a dover cambiare, ma noi”. Dalla Tasmania a Berlino, al via lo sciopero globale.


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