Nel documentario “Spin Time. Che fatica la democrazia!” di Sabina Guzzanti, “i poveri come non li avete mai visti”

242

Titolo: Spin Time. Che fatica la democrazia!

Regia: Sabina Guzzanti

Musica: Giorgio Giampà, Marta Lucchesini

Produzione Paese: Italia, 2021

Cast: un palazzo occupato di 17mila metri quadrati

Il film documentario Spin Time. Che fatica la democrazia! di Sabina Guzzanti, sarà presentato il 5 Settembre, alle ore 21:30, alle Notti Veneziane/Giornate degli Autori del 78° Festival del Cinema di Venezia 2021, in Sala Laguna, e uscirà nella sale cinematografiche dal 16 settembre.

Il protagonista del racconto è un palazzo occupato di 17mila metri quadrati, famoso per l’intervento dell’elemosiniere del Papa, in cui è in atto un esperimento politico e sociale. Ci sono delle votazioni che vengono continuamente rimandate e c’è uno spettacolo con regole e finalità del tutto particolari. Questi due plot interagiscono fra loro in modo inaspettato, anche per chi ha pensato il film, e consentono di conoscere una realtà di cui mai avremmo immaginato l’esistenza, che sembra insieme lontana e tanto familiare.

Dice la regista che « La decisione di fare questo film viene da un’ispirazione quasi comica per quanto è stata improvvisa e intensa, subito dopo aver conosciuto il lavoro teatrale di una regista greca, Christina Zoniuo, docente di teatro sociale all’Università del Peloponneso E subito dopo il clamoroso gesto di disobbedienza civile dell’Elemosiniere del Papa, il Cardinale Conrad che nel 2019 riattaccò la corrente a un palazzo occupato da 180 famiglie di indigenti. Questo film non vuole suscitare il senso di colpa nello spettatore. Non vuole denunciare né svelare verità nascoste. Se c’è una verità che si può trovare, somiglia a quella sensazione di tiepidezza, che chiamiamo simpatia umana. I bambini che aprono e chiudono il racconto non sono lì per impietosirci, ma per proteggerci dai giudizi meschini. Uno slogan per pubblicizzare Spin Time potrebbe essere “i poveri come non li avete mai visti”.La voce narrante, molto personale, porta lo spettatore a fare un’esperienza simile a quella dell’autrice, che nel realizzarlo ha visto dissolversi molti dei suoi pregiudizi. I 450 occupanti di Santa Croce, che all’inizio percepiamo come una massa infelice e aliena, diventano sempre più simili a noi. Una realtà parallela che ci ricorda il nostro condominio o il parlamento. Il mondo degli invisibili, quelli colpiti dalla sventura che scansiamo come se potesse essere contagiosa, qui non si presentano come vittime, ma nel tentativo encomiabile per quanto spesso fallimentare, di vivere in modo dignitoso, riconoscendosi come soggetto politico e capace di esprimere una propria cultura. E il tema principale del film riguarda proprio la funzione della cultura in una democrazia. È stato il palazzo stesso a suggerire molte riflessioni, con la sua insolita struttura a doppia piñata trapezoidale, con le sue geometrie e prospettive suggestive. Nato come sede dell’Ipdap, istituto previdenziale poi dismesso, privatizzato con le cartolarizzazioni, oggi ospita dei senzatetto come perseguisse una vocazione alla solidarietà. In uno degli ingressi campeggia un enorme quanto opprimente bassorilievo in bronzo finanziato colla legge dei tempi del fascio, detta del 2%. Sono rimasta a lungo ad osservarlo perplessa, domandami cosa voleva rappresentare l’artista, finché il Bassorilievo non ha cominciato a parlare davanti alla telecamera. Allora ho preso il canovaccio della sceneggiatura che avevo preparato, e l’ho buttato nel secchio».

Filmografia

Donna selvaggia (1998), Bimba – È clonata una stella (2002), Viva Zapatero (2005), Le ragioni dell’aragosta (2007), Draquila – L’Italia che trema (2010), Franca, la prima (2011), La trattativa (2014).

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteComunali di Latina, tutte le liste dei candidati alle prossime elezioni comunali
Articolo successivoAd un anno dalla scomparsa, Gianfranco continua a vivere in tutti coloro che lo hanno conosciuto
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).