Pernarella risponde a Tiero: “Lui governava perché non ha fatto nulla per il Teatro?”

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LATINA – Clemente Pernarella non ci sta e dopo aver denunciato le condizioni in cui versa il Palazzo della Cultura risponde all’ex vice sindaco Enrico Tiero che lo aveva aspramente criticato.
“In risposta ad un bizzarro comunicato -scrive Pernarella sul suo profilo FB – in cui mi si accusa di denunciare la mala gestione del Palazzo della Cultura in ritardo.

Signor Enrico Tiero io mica di mestiere faccio la gara a chi arriva prima a fare le denunce. Se dei ragazzi l’hanno fatto prima tanto meglio. Che problema c’è. Quindi se ho capito bene il succo è che siamo tutti d’accordo. Il Teatro è chiuso per colpa degli Amministratori precedenti. Giusto? Cioè insomma se il teatro è chiuso la colpa di chi è? Questa è facile come domanda. Chi è stato?

E’ tutto il resto che non ho capito.

Travi di legno, pijamose er teatro, responsabili, controresponsabili, esposti in procura… e che è?

Ho scritto una cosa giovedi, oggi è domenica, quattro giorni e vi ci siete messi in sei? Ma proprio niente altro da fare avevate? Tutta sta gente a scrivere un comunicato proprio contro di me. No, dico, se vi dispiace pure a voi che il teatro è chiuso da me che volete?

Vabbè allora proviamo a fare luce il Teatro non è “inagibile” perché sta per cadere ma perché secondo il Commissario Prefettizio non ha i requisiti, soprattutto relativamente alla “Normatva antincendio” necessari. Questo pure lo avevo detto ma se qualcuno lo aveva detto prima di me non fa niente senno ricominciate. Un Teatro per essere aperto al pubblico deve avere la “licenza di agibilità” e il “Certificato di prevenzione incendi”. Il secondo deve integrare il primo. L’agibilità è cosa complessa: carichi sospesi, conformità impianto elettrico, autorizzazioni sanitarie, requisiti acustici, etc. etc. Non è solo che mo da un momento all’altro cade, d’accordo? ci siamo? Possiamo proseguire? Insomma questo è l’ABC.

“A chi andavano i guadagni?” Come? A chi vanno i soldi del biglietto? Vede signor Enrico Tiero il teatro funziona cosi: ci sono degli artisti (che sarebbero delle persone che di mestiere fanno gli artisti, ha presente?) che sono su un palcoscenico (che sarebbe quella parte più alta della sala, quella in fondo, quella che, per intenderci quando si spengono le luci quella si illumina, ha presente?), insomma in teatro funziona che il biglietto serve a pagare questi artisti che di mestiere fanno proprio quello. Cioè in una città normale il biglietto serve a quello. Dico così perchè a Latina il biglietto, oltre che per le compagnie, serviva per pagare l’affitto al Comune ( che se poi il Teatro non ha manutenzione, che sarebbe quella cosa che serve fare ogni tanto perché il Teatro non marcisca, mi chiedo dove saranno andati a finire quei soldi pagati). Non solo, c’è dell’altro: a Latina il biglietto serviva anche per pagare i Vigili del Fuoco (che sarebbero quelli che spengono gli incendi con i camion rossi e le sirene che suonano, ha presente? Ma che in teatro garantiscono e controllano la sicurezza e, nel caso di problemi, intervengono) che nel Teatro Cafaro non servirebbero perché ha meno di 500 posti, ma gli amministratori (quelli che erano al governo della città fino all’anno scorso, ha presente?) avevano deciso che chi usava il Teatro doveva pagarsi pure i Vigili del Fuoco. Poi quelli là (sempre gli Amministratori precedenti, ricorda? Il palazzo del comune… il sindaco calvo…) volevano anche che si pagasse un documento denominato P.O.S. (che non sto qui a spiegare che serve sempre per la sicurezza) che nessun altro teatro al mondo richiede, che anzi manco lo sanno negli altri teatri che roba è. Per finire con il biglietto si è soliti pagare anche tutti gli oneri S.I.A.E., le assicurazioni, le tasse etc. ( che sarebbero tutte quelle cose che pagano quelli che fanno proprio questo, dico proprio come mestiere, come lavoro intendo). Capirà che alla fine per gli artisti, (quelli sul palcoscenico, ricorda?), rimane ben poco.

Per quanto alla richiesta di finanziamenti cui si allude: vede signor Enrico Tiero, il finanziamento alla impresa culturale (che sarebbe quella cosa dove dentro lavora chi fa cultura, che poi la cultura sarebbe…vabbè lasciamo stare) in Italia fonda le sue basi nell’Art. 9 della Costituzione italiana che dice: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Dal 1948 in avanti la nostra Repubblica si è dotata di un sistema di finanziamento alle imprese culturali che dallo Stato centrale agli Enti Locali garantisca autonomia e sostegno alla cultura per quanto possibile laddove sussistano, nei progetti, dei criteri qualitativi consoni (che sarebbe come a dire all’altezza) all’erogazione del contributo. Forse lei ha visto qualcuno utilizzare il finanziamento alle attività legate alla cultura come una cosa clientelare (che sarebbe quella cosa che funziona come dire: Fratè se sei amico mio ti do i soldi, pure se non sai fare niente), mi dispiace che qualcuno le abbia fatto intendere questo. Ma no, no! i finanziamenti si chiedono, sono una cosa bella! Funziona così: un Ente Locale fa un Bando, poi si presentano tanti tanti progetti e si scelgono i migliori. Certo è importante scegliere i migliori, ma basta che tutto sia pubblico e la gente possa leggere i progetti, che problema c’è? No però che un Comune, per dire, deve fare una cosa in Piazza, per dire, e chiama gli amici suoi, per dire, e gli da i soldi. No. Quello brutto. Allora ha ragione lei, quello è finanziamento brutto.

Ribellarsi contro il sistema? Ma il sistema signor Enrico Tiero non era Lei? O forse, le chiedo scusa, lei ne era all’oscuro? Allora signor Enrico Tiero ci dica, la prego, i nomi degli infingardi e noi marceremo con Lei lancia in resta (che sarebbe un modo di dire come per dire armati però in senso figurato, che sarebbe come dire per finta). Cioè ci dica chi alle sue spalle ha fatto questo disastro e come è stato possibile arrivare a questo punto visto che siamo sulla stessa linea di pensiero. (Vero è che in tutto questo io non tengo conto del fatto che voi siete quelli del sistema-controilsistema che prima vi eleggete poi vi sfiduciate poi vi rieleggete poi vi sfiduciate e cosi via in questa estenuante e dolorosa, evidentemente non per voi, dissociazione)

Detto ciò la saluto signor Enrico Tiero con tanto affetto. Mi hanno detto che su facebook sotto ai post ci sono le faccine, quella arrabbiata, quella che piange, pure la mano che fa ok, ecco la prossima volta però dica a quei ragazzi di fare così, una faccina e via.

Comunque chi governa risolve mica denuncia, se chi governa denuncia invece di risolvere vuol dire che non è capace a risolvere ergo (come dire quindi) non sa governare. Fila?”.


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