GAETA – Nel corso dell’audizione, svoltasi durante l’ultimo Consiglio Comunale, Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, ha fatto il punto sulle diverse iniziative di sviluppo e di infrastrutturazione del porto di Gaeta, sugli interventi in corso, le prospettive, le criticità e le azioni da mettere in atto.

In particolare, l’attenzione si è posata sullo sviluppo prospettico della nuova area cantieristica Conca nord e sulla sistemazione della banchina di riva.

«Credo che qualsiasi tipo di confronto e di dibattito – ha spiegato il Sindaco Cristian Leccese – sia sempre positivo, soprattutto per risolvere una situazione di criticità, e l’incontro con il Presidente Musolino è andato in questa direzione. Dobbiamo tener presente che il sistema portuale di Gaeta è del tutto peculiare rispetto agli altri scali del network, e che serve una determinata attenzione per poter approfondire e metabolizzare le strade di sviluppo della nostra portualità.
Portualità che comprende lo scalo commerciale, punta di diamante per lo sviluppo di traffici e delle zone industriali e artigianali del Basso Lazio, del nord campano, del Molise e dell’Abruzzo; e ancora la portualità turistica e la riqualificazione dell’Area ENI: proprio per domani, 1° agosto, è stato convocato un nuovo tavolo tecnico, di cui sono Presidente in qualità di Sindaco, per l’attuazione del piano particolareggiato, e sarà probabilmente il penultimo prima dell’approvazione».

«Dobbiamo inoltre – prosegue il Primo Cittadino – dare una risposta in merito all’area cantieristica, che prende in considerazione non solo il recupero e lo sviluppo dei siti delle attività presenti, ma anche il dislocamento di alcune porzioni, in particolare per le imbarcazioni più grandi. Abbiamo a disposizione, da piano regolatore portuale, l’area di Conca nord, dove potremmo avviare progetti di refitting di superyacht, diventati un asset molto importante in tutto il mondo.
Riguardo al diporto, dobbiamo portare avanti e chiudere il procedimento sulla costruzione del nuovo porto turistico, Marina di Gaeta, e il potenziamento dei lavori della Base Nautica Flavio Gioia e del porticciolo antico Santa Maria, che consentirebbe anche una maggiore protezione dal punto di vista dei fenomeni ambientali di Punta Stendardo e del Quartiere medioevale; bisogna inoltre lavorare sulla pesca, che non rappresenta soltanto mercato e commercio, ma anche servizi, approdo e ormeggi.

«Insomma – conclude Leccese -, sono tante le iniziative e gli asset che dobbiamo continuare a difendere e a sviluppare. Dobbiamo progettare un porto che è il Porto di Gaeta, che nasce ed è conseguenza necessaria della morfologia e delle potenzialità del territorio, di chi ci lavora e di quella che è la storia e l’antropologia di quest’area. Parliamo di un libro bianco da scrivere, senza modelli né punti di riferimento: guardiamo alle best practice e, da lì, mutuiamo quello che può essere utile e non utile a noi».


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