LATINA – E’ stato presentato questa mattina, presso il Circolo Cittadino “Sante Palumbo” di Latina, il leggio realizzato dalla scultrice Natasha Bozharova per rappresentare la violenza sulle donne e le morti sul lavoro. L’opera è stata intitolata al giovane Francesco Mansutti, scomparso in un terribile incidente nell’azienda di famiglia a Cisterna.
«Un’opera fortemente voluta dall’ex Consiglio Direttivo e su impulso del già Presidente Alfredo De Santis» ha esordito la giornalista Maria Assunta D’Alessio, nuova Vice Presidente del Circolo: «Femminicidio e morti sul lavoro sono due problematiche che ci attanagliano ogni giorno. Oggi, infatti, in Italia continua a calare il numero degli omicidi, ma contemporaneamente sale quello dei femminicidi. Senza dimenticare le cosiddette morti bianche: secondo i dati dell’ANMIL, l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, sono addirittura 3 al giorno».
«Francesco è stato un figlio di tutti e oggi faccio fatica a parlarne. Conosco la sua famiglia da diversi anni ed come se fosse stato anche figlio mio» le parole del sindaco Matilde Celentano, visibilmente emozionata: «Un ragazzo speciale, generoso, benvoluto da tutti. Uno studente modello. La sua scomparsa ha scosso due comunità, quella di Latina e quella di Cisterna. Francesco era figlio di due città, figlio di tutti noi. La sua è una famiglia esemplare di professionisti e, come comunità e come sindaco di quest’ultima, la realizzazione di quest’opera era il minimo per ricordare questo ragazzo. Perchè Francescomerita questo e anche molto di più».
«Spiegare un’opera significa lanciare un messaggio» ha spiegato invece Natasha Bozharova, l’artista che l’ha realizzata: «Il suo obiettivo è quello di rappresentare una denuncia contro ogni forma di violenza e dare speranza. Le figure che lo compongono creano una composizione come una forma di viso: un posto sicuro, con persone che si intrecciano e si sostengono. Ho voluto rappresentare due figure, maschile e femminile, come due colonne, quelle che devono sopportare il peso delle parole che dovrà sorreggere. Grazie all’ex Presidente Alfredo De Santis, all’attuale Bruno Bulgarelli e al Circolo Cittadino per avermi permesso di lasciare un mio contributo contro ogni forma di violenza».
In chiusura, una serie di interventi per ricordare la figura del giovane Francesco. «Trovava nella giustizia il suo vivere quotidiano» ha ricordato il papà Franco: «Se ne è andato giovane. Aveva già dettato le linee di quella che sarebbe stata l’azienda del futuro. Ha sempre seguito il mantra della legalità e della giustizia: come quando, da rappresentante d’Istituto, guidò in prima fila la manifestazione di Libera».
«Un ringraziamento personale va Franco Mansutti, ad Antonella e a Michela» le parole dell’ex Presidente del Circolo Alfredo De Santis: «Ci hanno dato una grandissima lezione di dignità nel dolore. Una ricchezza che mi porterò dentro per il resto della mia vita».
«Siamo stati fortunati ad averlo come alunno» ha detto la sua professoressa di filosofia del liceo Laura Foti: «Ricordo che in classe, parlando di Aristotele, rimase colpito dal quesito riguardante il perché degli altri guardiamo solo la forma e non l’essenza. Francesco mi disse che nella sua vita voleva badare all’essenza, e così è stato».
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