Ci siamo commossi”, mi hanno detto in molti avvicinandomi ieri alla fine della cerimonia ufficiale del mattino in cui si è ricordato l’attività storica e centenaria di un negozio che ha accompapagnato di pari passo la vita e lo scorrere delle giornate di un intero paese. Di una intera comunità. Si ricordava Pongelli, ma ognuno ricordava lì, la presenza dei propri genitori e dei propri nonni. Le feste delle nostre famiglie che venivano rallegrate quasi “obbligatoriamente” dalle tanto citate pesche all’alchermes, che ieri sono andate letteralmente a ruba e che potrebbero rappresentare in un prossimo futuro, davvero, l’alibi per una corsa a Priverno. O la torta della sposa, quel pan di spagna ricoperto di glassa al cioccolato e ricamato con fili sottilissimi di chiara all’uovo sbattute con lo zucchero, come fossero preziosi merletti.

Il ricordo corale di una popolazione che ha fatto di questo “store”, come lo chiamava inizialmente il vecchio Carminuccio, è entrato nell’animo. E lo ha fatto con il ricordo di un commosso Angelo Grasso, che ha ricordato la figura generosa e altruista del capostipite, anche se sempre schiva e in disparte.

Lo ha fatto la sindaca Anna Maria Bilancia, che ha consegnato nelle mani di Checchino, il premio Camilla, città di Priverno, edizione speciale. Accompagnandolo con una lettera in cui l’Amministrazione Comunale tutta rappresentava soddisfazione e vicinanza.

Lo si è fatto con la targa di Confcommercio sud, consegnato dalla responsabile locale Anna Rita Fantozzi.

Lo si è fatto con il tipico piatto-ricordo, consegnato dalla presidente di Priverno in Rete, Olga Frasca.

E lo hatto Anna Dini presidente della ProLoco, con la bellissima targa dedicata a “Pongelli bottega storica della città”, scoperta nell’occasione all’entrata dell’attività.

Ma lo ha fatto anche Carmine II, che oltre a portare avanti insieme alla sorella Maria Paola, questa faticosa eredità, si interessano di musica e cultura. Tanto che la loro rinnovata sala, sarà aperta a tutte le attività che si possono fare in questo ambito. Le loro pareti infatti saranno a disposizione di chiunque voglia fare una mostra personale. Lo spazio per chi vorrà proporre musica. E un’apposita area è stata già attivata per il book crossing o….passalibro. Prendi un libro, lo leggi, lo riporti e se vuoi ne aggiungi altri.

E’ una famiglia che non si smentisce. Come il nonno, Carmine secondo, continua a guardare al suo paese, come a una cosa viva e generosa. Per questo si è associato a Priverno in Rete. Insieme agli altri, infatti, vogliono ridare voce a realtà, altrimenti soccombenti sotto i colpi di un’economia moderna, che ha cambiato i connotati sociali, facendoli diventare impersonali. L’ho detto ieri…bisogna diventare empatici. Bisogna saper entrare in sintonia. Bisogna tornare a fare comunità. E bisogna tornare ad essere dei veri creativi…per diventare i “ talenti di questa bella città”, come diceva appunto ieri una orgogliosa sindaca. Come? Sapendo caratterizzare il passato senza ignorare la modernità e lo scorrere del tempo. Proprio come ha fatto in questa occasione Pongelli che aiutato da una bella e attiva comunità, ha ridato slancio a un’attività importante per tutti. E’ solo così che una città saprà riscattarsi da una modernità che non la riconosce e non la identifica e diventare quindi un esempio…per tutti.


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Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.