LATINA – “Pronto soccorso del Santa Maria Goretti di Latina in piena emergenza. Una situazione insostenibile che ha portato medici ed infermieri a mettere nero su bianco “al fine di evitare attribuzioni di responsabilità non riconducibili a negligenza, imprudenza o imperizia” le criticità organizzative ed assistenziali legate al sovraffollamento. Un segnale forte che evidenzia il dramma che ogni giorno il personale e i pazienti dell’ospedale di riferimento della provincia di Latina sono costretti a vivere. Solo nella giornata del 9 agosto, alle 9:30, al pronto soccorso del Goretti c’erano 17 pazienti in attesa di ricovero, di cui 3 in codice rosso e 51 pazienti totali in situazione di promiscuità a fronte di 8 infermieri di turno. Nelle stanze di visita i letti disponibili erano tutti occupati. Si è dovuti ricorrere all’uso delle barelle, con l’aggravio di aver ridotto lo spazio già esiguo disponibile, impedendo la piena mobilità del personale medico ed infermieristico che per dare assistenza ai pazienti devono fare i salti mortali. Ben 9 pazienti erano stati sistemati sulle barelle nei corridoi in barba a qualsiasi norma sulla sicurezza. Le ambulanze erano ferme in attesa che ai pazienti fossero assegnati i posti letto in reparto. Nei locali del pronto soccorso i pazienti sono affastellati l’uno sull’altro senza adeguata attenzione alle singole patologie, con pazienti più gravi e meno gravi uno accanto all’altro. E non si tratta di un caso isolato ma della quotidianità. Questa mattina l’emergenza continua e la situazione peggiora. Secondo i dati del sistema di controllo della Regione Lazio sugli accessi in tempo reale ai pronto soccorso, in cui tra l’altro il Goretti è classificato ancora come Dea di I livello, a dimostrazione del fatto che la strada per la sua trasformazione in Dea di II livello è ferma nell’immaginazione del presidente Zingaretti, l’ospedale di Latina alle 11 registrava il maggior numero di accessi a livello regionale. In totale al Pronto soccorso c’erano 96 persone, di cui 19 pazienti in attesa, 47 in trattamento, 18 in attesa di ricovero o trasferimento, 12 in osservazione breve o intensiva. Disagi che si sommano a disagi nel totale disinteresse di Zingaretti e dei vertici della Asl di Latina che, nonostante siano al corrente del disastro in atto, non fanno nulla per intervenire. Criticità che si acuiscono nel periodo estivo quando, a causa del periodo di ferie, gli ambulatori chiudono e i cittadini, nonché le centinaia di turisti che si riversano sulle nostre coste, hanno quale unico riferimento il Pronto soccorso per poter effettuare una visita ed essere curati. E’ chiaro che l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina sia ben oltre la soglia del collasso e che medici ed infermieri, già sottodimensionati rispetto alle ordinarie esigenze della pianta organica e a dispetto delle promesse di Zingaretti, sono costretti ai lavori forzati per svolgere a pieno il loro compito. Il tutto senza considerare che, come denunciato dagli operatori di tutti gli ospedali della provincia di Latina, i ritardi accumulati da Zingaretti nell’adeguamento delle strutture e della pianta organica sta solo mettendo a rischio la vita dei cittadini. Unisco la mia voce a quella di medici, infermieri e pazienti dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e di tutti gli ospedali della provincia di Latina dimenticati ed umiliati nei proclami disattesi da Zingaretti. Lo faccio nella consapevolezza che la battaglia che sto portando avanti sulla sanità non si fermerà sin quando il grido di dolore che si alza dal nostro territorio non troverà risposte concrete. Dobbiamo unire le forze, al di là della distanza politica, e compatti chiedere fatti concreti non solo rassicurazioni senza senso”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone
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