“Rapito” è un film intenso e importante che fa una disamina profonda sull’etica e sul potere che l’esercita

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Titolo: Rapito

Genere: Drammatico, storico

Durata: 134 min

Regia: Marco Bellocchio

Soggetto: Daniele Scalise (dal libro: Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa, Mondadori, 1996)

Sceneggiatura: Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli, Edoardo Albinati, Daniela Ceselli

Fotografia_ Francesco Di Giacomo

Musiche: Fabio Massimo Capogrosso

Produzione Paese: Italia, Francia, Germania, 2023

Cast: Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Leonardo Maltese, Fabrizio Gifuni, Filippo Timi, Paolo Calabresi, Enea Sala, […]

Era il 23 giugno dell’anno 1858 quando a Bologna, città dello Stato Pontificio fino al 1870, viene sottratto – praticamente rapito – alla famiglia ebrea Mortara, il figlio di sei anni Edgardo Mortara (Enea Sala). Il bambino era stato battezzato nel suo primo anno di vita, ad insaputa dei genitori, dalla domestica cattolica Anna Morisi (Aurora Camatti), la quale riteneva per la sua miseria intellettuale di salvare il bambino che, essendo malato, rischiava di morire. Il prelato Pier Gaetano Feletti (Fabrizio Gifuni), inquisitore di Bologna, essendo venuto a conoscenza dell’episodio, ritenendo che il bambino, ormai cattolico, non potesse essere educato dai suoi genitori ebrei, lo fa requisire violentemente dai gendarmi di papa Pio IX (Paolo Pierobon) sancendo che: Tutto è stato fatto in piena regola, secondo il diritto canonico. Il bambino viene condotto a Roma, dove è ospitato in un collegio e assoggettato alla fede cattolica, tant’è che diventa sacerdote (Leonardo Maltese). Nel frattempo ambedue i genitori di Edgardo, il padre Salomone (Fausto Russo Alesi) e la madre Marianna (Barbara Ronchi), fanno di tutto per riavere giustamente il loro figlio. Coinvolgono la comunità ebraica e addirittura molti intellettuali stranieri, provocando sdegno in diversi Stati perché era stata violata una legge naturale sul senso sacro di umanità. La storia è andata su tutti i giornali, ha fatto il giro del mondo, è arrivata fino in America – asserisce il rabbino Sabatino Scazzocchio (Paolo Calabresi), a causa della quale non si può far più nulla. Tant’è che il Papa Pio IX, incurante di quel che avviene intorno a lui, manifesta la sua alterigia sostenendo che: Io sono il Papa, solo a Dio devo rispondere.

In tal caso dove sta l’etica del potere?Viene spontaneo chiedersi. L’etica deve salvaguardare la libertà nella sua interezza e l’uguaglianza. Il filosofo Eugenio Lecaldano sostiene che … non solo non è vero che senza Dio non può darsi un’etica, ma anzi è solo mettendo da parte Dio che si può realmente avere una vita morale. … Nella semplice affermazione di un’origine divina delle leggi morali si nasconde un paradosso che le rende inapplicabili sul piano universale. Si nega cioè l’eguaglianza degli esseri umani che è il primo fondamento di ogni etica.

Il regista Marco Bellocchio, grazie ad un cast attoriale straordinario, conferisce a questo film dal segno potente e suggestivo una ricchezza ad ampio giro di tante maschere e pochi volti in senso pirandelliano. Attraverso il racconto di una storia vera che ha dell’incredibile e dell’inverosimile, Rapito descrive le vicende di un atto violento, comandato e gestito da una Chiesa che ha già perso la sua credibilità – è significativo il sogno di Edgardo che toglie i chiodi a Gesù Cristo che scende dalla croce a abbandona la Chiesa -, su un bambino inconsapevole e sulla sua famiglia che si sente privata ingiustamente di un suo bene irrinunciabile. Emerge dal tema del film e dal suo contenuto senza dubbio un ossimoro corrispondente ad una religione, quella cattolica, che invece di divulgare e difendere il sacro ne distrugge la sacralità, cioè annulla ciò che è connesso con quella legge morale (o divina) che è dentro di noi e che urta violentemente con la legge dell’uomo, perché sia il Papa che gli inquisitori altro non sono che uomini vestiti di un potere temporale che si contrappone a quel potere spirituale che è esercizio esclusivamente demandato alla Chiesa. Emerge da questa storia soprattutto il danno che può generare un’istruzione finalizzata: l’ingabbiamento mentale subìto da un essere umano che, sottoposto ad un insegnamento dogmatico, vede come unica verità quella rivelata da Dio, o definita come tale dalla Chiesa, escludendone il pensiero, la ragione, il logos; e quel che è importante è che fa riflettere su questo tipo di insegnamento che per traslazione può essere inteso anche in senso scolastico e quindi politico. Rapito, in definitiva, è un film “filosofico” che genera una moltitudine di profonde riflessioni “filosofiche” e non, che investono l’essere umano e la sua sfera emozionale.

Per le sue peculiarità Rapito ha concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2023, e che ha ottenuto due candidature (Migliore attrice protagonista Barbara Ronchi e Migliore attore protagonista Fausto Russo Alesi) al Nastro d’Argento 2023.

Filmografia

I pugni in tasca (1965), La Cina è vicina (1967), Nel nome del padre (1972), Sbatti il mostro in prima pagina (1972), Marcia trionfale (1976), Salto nel vuoto (1980), Gli occhi, la bocca (1982), Enrico IV (1984), Diavolo in corpo (1986), La visione del sabba (1988), La condanna (1991), Il sogno della farfalla (1994), Il principe di Homburg (1997) La balia (1999), L’ora di religione (2002), Buongiorno, notte (2003), Il regista di matrimoni (2006), Sorelle (2006), Vincere (2009), Sorella Mai (2010), Bella addormentata (2012), Sangue del mio sangue (2015), Fai bei sogni (2016), Il traditore (2019), Esterno Notte (2022).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).