Riflessioni sul coronavirus. Solidarietà: Ci si salva insieme

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Solidarietà: Ci si salva insieme                                              Una società si tiene insieme solo se tra i suoi membri esiste una certa solidarietà.                                                                   Émile Durkheim

 In questi difficili giorni di quarantena c’è più tempo per comprendere e riflettere su ciò che è essenziale per la nostra precaria esistenza individuale e comunitaria. L’idea di solidarietà oggi è invocata da tutti: scienziati, ricercatori, medici, infermieri, uomini politici, amministratori locali, religiosi, associazioni di volontariato e cittadini comuni.

Ci accorgiamo sempre di più che da soli (cittadini, nazioni, continenti) non riusciremo a uscir fuori dalle immense difficoltà in cui ci troviamo; sarà ancor di più necessario per il presente, e soprattutto per il futuro, essere interconnessi, unire le nostre forze intellettuali e morali, politiche ed economiche, culturali e spirituali, e aiutarci reciprocamente. Tutti insieme, con maggiore responsabilità, uniti e solidali possiamo farcela. Occorre avere fiducia e nutrire speranza.

Una parola chiave, in questo tempo di pandemia, è sicuramente solidarietà  che dovrà caratterizzare ancor di più il nostro agire sociale. Nell’attuale situazione hanno assunto un’importanza fondamentale i legami e i rapporti di comunanza tra le persone che dovranno essere pronte a collaborare tra loro, ad assistersi a vicenda nella piena condivisione non solo di paure, ansie e dolori ma anche delle responsabilità individuali, familiari e di gruppo.

Essere solidali, vicini agli altri, soprattutto ai più deboli, ai più bisognosi di cure fisiche ma anche psicologiche, è un dovere di ogni essere umano, libero e responsabile, che sarà indotto a impegnarsi sempre di più per il bene comune.

Ha scritto con profonda lucidità il compianto cardinale, Carlo Maria Martini, «La solidarietà è la traduzione pratica del senso di appartenenza a un’unica comunità civile; è il farsi prossimo evangelico». Non sono finora mancati segnali chiari e forti di vicinanza, di reciprocità e supporto a tutti coloro che stanno tentando di far fronte, in tutti i modi, a questa grave emergenza sanitaria planetaria.

Giorno dopo giorno e in maniera sempre più evidente, si sta manifestando l’esigenza di costruire una solidarietà globale, tra vicini di casa, tra concittadini, tra corregionali, tra Paesi dello stesso continente e di tutte le nazioni del mondo.

Di fronte a questo nuovo scenario, scaturito dall’attuale e improvvisa crisi innescata dal coronavirus, a tutti è richiesto un cambiamento di mentalità e di stile di vita. Alla logica egoistica dell’accaparramento, finora imperante, è necessario contrapporre in maniera decisiva un’educazione alla solidarietà e allo spirito di servizio per perseguire  il bene comune


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