A farne le spese stavolta la parte bassa della facciata su corso Vittorio Emanuele II del complesso INCIS, dove, nottetempo con ogni probabilità, writers di mediocre vena artistica hanno impresso disegni insulsi e del medesimo tenore.
Uno sfregio ad una delle costruzioni più longeve della città, sita in un punto nevralgico. All’incrocio cioè con via Emanuele Filiberto Testa di Ferro e via Biancamano, strada d’ingresso a Sabaudia tra le più frequentate, percorso obbligato per raggiungere il centro storico.
Un nuovo blitz dei soliti ignoti, dunque, destinato a gettare benzina sul fuoco delle polemiche in atto circa la progettualità e la funzionalità del sistema di videosorveglianza realizzato e successivamente implementato in città e nelle periferie.
Ebbene, per l’ex consigliere comunale Marcello Pastore, molto attivo sulle problematiche relative alla sicurezza dei cittadini, il progetto d’ampliamento racchiude parecchie lacune e proprio in quel tratto, peraltro ad alto tasso d’incidentalità, non contempla l’installazione di una telecamera di controllo.
“In quel punto, dove si è verificato il più alto numero d’incidenti automobilistici, non è posizionata alcuna telecamera – sottolinea Pastore -. Errore strategico o dimenticanza da parte del progettista che ha ricevuto l’incarico di redigere il piano da sottoporre alla Giunta o al Consiglio Comunale per l’approvazione?”.
Poi tornando a quei ragazzi, pseudo artisti di strada che imbrattano edifici pubblici e privati, rilancia un’idea che già aveva proposto qualche tempo fa per porre un freno al dilagare del fenomeno: “Perché il Comune non provvede ad individuare spazi entro i quali i giovani possano svagarsi ed esprimere liberamente e lecitamente il loro talento artistico, genuino o di bassa lega che sia?”.
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