“Il comune di San Felice Circeo non risulterebbe beneficiario della anticipazione del Fondo di Solidarietà Comunale che rientra nel pacchetto di 4,3 miliardi varato dal Governo Nazionale per l’emergenza alimentare. E’ l’incipit di una nota diffusa dal consigliere comunale di San Felice Circeo Egidio Calisi”. “E così, nella sua ultima diretta Facebook – si legge nel comunicato – il sindaco, particolarmente contrariato, denuncia che: “lo Stato ci regala ottantatremila euro e ce ne sfila 2 milioni e 100 mila, ma la storia non finisce qui, vado avanti nelle sedi opportune”. In pratica il sindaco sostiene che quei soldi non arriveranno al nostro comune perché qualcuno li avrebbe sottratti”. Spiega poi che “tutti i comuni alimentano un Fondo di Solidarietà versando ogni anno una cifra che è una percentuale degli incassi dell’IMU; lo Stato poi, ridistribuisce le quote raccolte tenendo conto del maggiore o minore bisogno di ogni singolo Comune. Per cui “siccome San Felice Circeo incassa ogni anno una cifra considerevole dall’IMU (superiore ai 7 milioni di euro), viene considerato un Comune ricco e, di conseguenza, riceverà, al momento del bisogno, poco o nulla”. “E questo – continua – il sindaco dovrebbe saperlo bene dal momento che vota ogni anno a favore di un Bilancio in cui c’è scritto chiaramente quanti soldi diamo al Fondo di solidarietà (quest’anno, ad es. 2.180.000 euro), soldi che vengono prelevati direttamente dalla Agenzia delle Entrate. Quindi, nessuno ha “sfilato” niente. Se non vengono anticipate le risorse al nostro Comune è semplicemente perché si ritiene che nelle casse comunali ce ne siano già a sufficienza”. “Quindi – conclude il consigliere Calisi – sarebbe utile che il sindaco le andasse a ritrovare velocemente – se ancora ci sono – per destinarne una giusta quota alla emergenza alimentare, senza riversare le colpe su chi non le ha. Non vorremmo che, dopo tutte le tasse che si pagano, non venisse destinato ai più bisognosi quello che spetta loro di diritto”.


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