Un gesto di eccezionale generosità e civiltà ha illuminato il progetto di ricerca archeologica in corso sui suggestivi monti Aurunci, con particolare attenzione a Campodimele. Una squadra di appassionati operatori archeologici sta svelando i segreti di un antico insediamento abitativo medievale, e ora, grazie a donatori anonimi, questo progetto si arricchisce ulteriormente.

Una cassetta, colma di reperti archeologici di inestimabile valore, è stata lasciata davanti all’abitazione che ospita i membri del team di ricerca archeologica. All’interno della cassetta si trovano monete, monili, frammenti di vasi di argilla e molte altre testimonianze del passato, riconducibili al periodo di interesse degli studiosi.

L’importante scoperta è stata prontamente consegnata dal sindaco Tommaso Grossi al responsabile della Polizia Locale, Antonio Picano. Quest’ultimo, dopo aver redatto un dettagliato verbale sull’origine incerta del materiale, provvederà alla consegna ai responsabili dell’area archeologica competente, in stretta collaborazione con la Sovrintendenza Archeologica Paesaggi e Belle Arti di Frosinone e Latina.

Sebbene questo dono non abbia la risonanza mediatica dei celebri “Bronzi di Riace”, esso rappresenta un tesoro di inestimabile valore per la comunità e per gli studiosi coinvolti nel progetto M.A.P. (Monti Aurunci Project). Questa iniziativa, che ha preso vita due anni fa grazie alla sinergia tra l’Università per gli Stranieri di Siena e il Parco degli Aurunci, ha lo scopo di esplorare e documentare il patrimonio archeologico della zona.

Il coinvolgimento di universitari provenienti da diverse istituzioni, tra cui l’Università di Siena e l’Università di Pavia, unitamente agli archeologi Edoardo Vanni e Federico Saccoccio di Itri, ha permesso di gettare nuova luce su un periodo storico di straordinaria rilevanza. La figura di Giuseppe Marzano, dirigente del Parco degli Aurunci, ha svolto un ruolo fondamentale nella fase organizzativa di questi scavi.

L’entusiasmo e l’impegno dei partecipanti hanno contribuito a rivelare un pezzo importante della storia locale, mentre l’Università di Pavia ha giocato un ruolo significativo nel promuovere ulteriori studi sull’area archeologica degli Aurunci.


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