LATINA – L’organizzazione agricola interviene dopo l’allarme lanciato dalle imprese del comparto anche sul territorio pontino: gravi ripercussioni per l’intero settore.

Sterilizzazione degli aumenti del costo dell’energia e misure eccezionali di supporto e flessibilità analoghe a quelle introdotte per fare fronte alle complessità causate dalla pandemia da Covid-19. Ad accendere i riflettori sulla crisi del settore vitivinicolo, dopo l’allarme lanciato dai vertici nazionali di Confagricoltura anche nel corso del recente incontro che si è tenuto a Conegliano e a cui hanno preso parte le principali associazioni del comparto in Italia, Francia e Spagna, è Confagricoltura Latina a seguito di una nota giunta alle organizzazioni agricole e sottoscritta da alcune tra le principali aziende vitivinicole del territorio.
Nel documento si fa riferimento alla campagna vendemmiale che sta per concludersi e si annuncia una probabile flessione dei prezzi legata anche a livello locale a quattro fattori: notevole incremento dei costi di produzione e trasformazione ( oltre il 50%); aumento delle giacenze al 31 luglio 2022 rispetto all’anno precedente pari ad ettolitri 1.555.491,00 solo vino per un totale generale delle giacenze pari ad ettolitri 47.451.108,00 (dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), si evidenzia che la produzione media italiana è di circa ettolitri 51.000.000,00; diminuzione della domanda dovuta all’oggettiva perdita di potere di acquisto da parte dei consumatori; produzione 2022 stimata in linea o di poco inferiore alla media degli anni precedenti (dati nazionali).
La nostra organizzazione agricola, anche nel vertice di Conegliano, ha ribadito una posizione chiara – spiega il presidente di Confagricoltura Latina, Luigi Niccolini – il settore merita sostegno e considerazione con interventi che seguano i criteri già utilizzati nel caso del Covid visto che parliamo di una situazione che, le stesse aziende vitivinicole, definiscono peggiore rispetto alla situazione pandemica”.
Tra le richieste avanzate in ambito nazionale anche l’esigenza di salvaguardare la politica di promozione come strumento per garantire la competitività dei vini, preservare le norme sull’etichettatura nutrizionale e la lista dagli ingredienti già decise nel quadro dei regolamenti Pac, inclusa l’etichetta digitale, chiedere agli Stati membri e alla Commissione europea di opporsi alla proposta irlandese sugli health warning, presentando un parere circostanziato nel quadro della procedura Tris sull’etichettatura.
La nota sottoscritta dalle aziende vitivinicole del nostro territorio – spiega il direttore di Confagricoltura Latina, Mauro D’Arcangeli – disegna gli stessi scenari tracciati nei vertici nazionali e conferma che l’impegno di Confagricoltura va nella giusta direzione. E’ a questo punto necessario fare squadra con l’obiettivo di portare concretamente all’attenzione del Governo l’esigenza di intervenire senza indugio per garantire che il lavoro di tanti produttori non venga reso vano da una crisi che rischia di travolgere un comparto che anche sul nostro territorio conta migliaia di aziende e che è volano per l’economia della provincia di Latina”.

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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.