ROMA – I sindacati chiedono l’intervento del governo per stabilizzare 68 lavoratori in somministrazione (interinali) della Sogin. E’ la società pubblica che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi.Stamane, sotto la sede della Sogin,in via Marsala a Roma,i lavoratori hanno manifestato la loro rabbia per gli annunciati licenziamenti.
Secondo il sindacato anche il decreto dignità pesa in modo negativo. Il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani critica la società e afferma che “è uno spreco che si vuol far pagare agli ultimi arrivati, ai più deboli, ai 68 lavoratori interinali.C’è di più, questa azienda sta chiedendo ulteriori aiuti al governo”.
Pirani rivolge un appello alla politica. “Dobbiamo sapere che questi soldi si trovano attraverso le bollette. Abbiamo chiesto al governo se è possibile andare avanti così”.
Ai rilievi del sindacato, la Sogin risponde che, grazie agli incentivi del decreto dignità, per stimolare nuovi contratti stabili, la Sogin ha approvato la prima tranche del piano di assunzioni a tempo indeterminato, per profili tecnici,finora ricoperti da personale in somministrazione.La società ha già sottoscritto i primi 6 contratti a tempo indeterminato e lunedì 8 ottobre ha pubblicato i bandi per l’ assunzione di altre 15 posizioni,rivolte ad ingegneri e tecnici. Entro la fine dell’anno Sogin procederà, con il bando di selezione per ulteriori 15 posizioni, a tempo indeterminato per un totale di 36 posizioni stabili, a fronte delle attuali 44 posizioni Sogin in somministrazione.
L’azienda ribadisce la volontà di valorizzare le componenti professionali dei suoi dipendenti, nell’ambito del rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità. .
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