De Monaco (Msi-Dn): Porto Canale di Rio Martino, imbarazzante incapacità dei nostri amministratori nel far valere le ragioni del nostro territorio

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LATINA – È davvero incredibile quello che sta accadendo nel disinteresse generale dei nostri rappresentanti politici ad una delle opere pubbliche strategiche per lo sviluppo del nostro territorio.
Così Salvatore De Monaco ex assessore ai lavori pubblici ed ex numero uno della Provincia di Latina interviene sulla vicenda dello stop ai lavori per il Porto Canale di Rio Martino.

“La notizia della mancata erogazione da parte del Governo – scrive nella sua nota il coordinatore regionale dell’Msi-Destra Nazionale -, che ha rastrellato tutte le risorse disponibili per il salvataggio del Monte dei Paschi e delle altre banche sull’orlo del crack, dei fondi necessari per il completamento del secondo lotto dei lavori del Porto Canale di Rio Martino dovrebbe far indignare e saltare sulla sedia il presidente della Provincia Eleonora Della Penna e il sindaco di Latina, Damiano Coletta, oltre che i parlamentari del Pd e Forza Italia che sostengono l’esecutivo.
Invece abbiamo letto che da via Costa ci si è semplicemente limitati ad uno scambio di note col Ministero per finire con un’ordinanza di sospensione dei lavori.

Un modo di fare che testimonia l’incapacità degli attuali amministratori di fare sistema e di far valere le ragioni delle nostre comunità e dei nostri cittadini.

Il Porto Canale di Rio Martino è la maggior opera pubblica realizzata negli ultimi anni sul nostro territorio per un valore di 6,8 milioni di euro.
Un’opera che ho avviato io stesso in quanto assessore ai lavori pubblici della Provincia sotto la presidenza di Armando Cusani e finanziata grazie ai fondi del ristoro nucleare ottenuti dal sindaco Vincenzo Zaccheo.
Lasciar morire così il progetto senza alzare la voce nei confronti di chi a Roma da sempre tratta la nostra provincia e la nostra città come una realtà di serie B fa riflettere sulla capacità dei nostri attuali amministratori.

Oggi Latina e i suoi cittadini chiedono risposte davanti ad un’immobilità amministrativa e ad una superficialità che lascia davvero basiti.

Lo scorso 11 ottobre in suo comunicato proprio l’ex sindaco Zaccheo aveva rivolto un appello accorato al sindaco Coletta e al Presidente della Provincia Della Penna perché istituissero un tavolo congiunto con gli altri enti interessati (AcquaLatina e Consorzio di Bonifica) e destinassero ulteriori somme del ristoro nucleare, il cui utilizzo prevede espressamente che vengano impiegate a fini ambientali, alla depurazione delle acque della zona per non vanificare la portata strategica del Porto Canale e per non mettere a rischio la balneabilità della costa.

Ritorna dunque di stretta attualità la necessità di reperire i fondi per completare l’opera ma anche per migliorarla.
Così come dovrebbe tornare al centro del dibattito il futuro della portualità della nostra Marina.
Cosa intende fare il sindaco Coletta del progetto del Porto di Foce Verde inserito dallo stesso Governatore Zingaretti nel piano dei porti del Lazio?
Anche quella è un’opera strategica per il rilancio economico e turistico della nostra città.
Un’opera che questa amministrazione si dovrebbe adoperare per realizzare senza indugi.

In questi mesi invece ci siamo trovati solo davanti l’incapacità della politica di dare risposte ai cittadini. Emblematica è anche la vicenda dello scivolo a mare di Foce Verde, chiuso da mesi e che impedisce ai pescatori e ai diportisti di mettere in acqua le proprie imbarcazioni.
Un ulteriore disagio per la gente di Latina e un altro grave danno per l’economia del nostro Mare”.


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