Titolo: (6 aprile) 1917
Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura: Sam Mendes, Krysty Wilson-Caims
Musiche: Thomas Newman
Produzione Paese: USA, KU, 2019
Cast: George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden, Claire Duburcq, Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Daniel Mays, Adrian Scarborough, Jamie Parker, Michael Jibson, Richard McCabe, Chris Walley, […]
Il 6 aprile 1917, mentre infuria la sanguinosa prima guerra mondiale, l’esercito tedesco si ritira dal fronte occidentale, o almeno così sembra, tant’è che il generale Erinmore (Colin Firth) affida una lettera a due commilitoni, che sono anche prfondamente amici, Tom Blake (Dean-Charles Chapman) e William Schofield (George MacKay), da consegnare al colonnello Mackenzie (Benedict Cumberbatch), che comanda il secondo battaglione di 1600 uomini, un guerrafondaio convinto di combattere a tutti i costi perché convinto che questa guerra può finire solo in un modo: vince chi sopravvive! Nella lettera si ordina al colonnello di non effettuare l’attacco perché i tedeschi hanno organizzato una trappola che sarebbe disastrosa. Tom Blake, allora, accetta senza discutere ed è motivato ad eseguire l’ordine del generale, nel più breve tempo possibile, anche perché di quel battaglione fa parte suo fratello che opera con il grado di tenente (Richard Madden): Tu hai un fratello nel secondo battaglione! … Stanno per finire in una trappola, l’ordine è consegnare un messaggio, perché fermino l’attacco di domani mattina. Se fallite … sarà un massacro! … Se non arrivate lì in tempo, perderemo 1600 uomini … tra cui tuo fratello!
Allora, i due giovani militari, Tom e William, vanno all’avventura lungo un percorso molto accidentato, ricco di pericoli latenti e di un grigiore pauroso, dove regnano la morte, e dove gli avvoltoi e i topi, che si nutrono delle carcasse dei cavalli morti o dei corpi dei soldati uccisi e abbandonati, si saziano a volontà. Un percorso pari ad un’odissea piena di peripezie dove la speranza è una cosa pericolosa. Si susseguono scene terribili e orribili e azioni disumane che fanno cogliere con violenza e profondo pathos, come giusto che sia, gli orrori della guerra dove nessuno si salva neppure la coscienza che rimane scossa per sempre e dove è reso senz’altro nullo il più elementare senso di umanità. Eppure in contrapposizione alla desolazione e alla morte diffuse s’erge la vita degli alberi di ciliegio la cui fioritura, che esprime la connaturata bellezza, dimostra la grande forza della natura che l’uomo cerca di imbruttire violentemente senza riuscirci per fortuna. E, allora in questo ambito, succede qualcosa di imprevisto come la disgrazia già tanto paventata che si mostra improvvisamente e inspiegabilmente ai due amici attraverso lineamenti essenziali e con modi così inimmaginabili che l’animo stenta a crederci. Eppure essa è così come si manifesta e così com’è bisogna accettarla e contrastarla.
Sam Mendes, attraverso un ritmo narrativo incalzante, una scenografia molto realistica e un linguaggio semplice ma efficace, mette in risalto l’agguato continuo che in queste situazioni potenzialmente si può presentare e che crea un truce sentimento di angoscia insopportabile e permanente nell’uomo che lo subisce. Da tutto ciò deriva un film caratterizzato da una profonda intensità drammatica che crea nello spettatore un’attenzione sospesa tra la curiosità di scoprire il succedersi degli eventi e l’ansietà che questi suscitano nel loro verificarsi senza soluzione di continuità. Uno spettacolare dramma mozzafiato da vedere e da sentire per tutta la sua durata, che crea sofferenza e insofferenza per la guerra nello spettatore. Per questo si ritiene che risulti altamente educativo per i fautori della guerra al fine di farli ricredere e rinsavire.
La caratteristica di questo film è che i due giovani attori protagonisti, George MacKay, Dean-Charles Chapman, recitano in prima linea fra interpreti molto famosi come Colin Firth, Benedict Cumberbatch e Richard Madden, a cui è stato concesso un tempo di azione pari a quello accordato ad una comparsa.
Il film 1917, basato sulle storie raccontate al regista dal nonno H. Mendes che aveva partecipato a quella guerra, è candidato a 10 premi Oscar 2020, a nove premi BAFTA 2020 ed ha già ricevuto due premi Golden Globe 2020 per il miglior film drammatico e per il miglior regista di un film a Sam Mendes.
Filmografia
American Beauty (1999), Era mio padre (2002), Jarhead (2005), Revolutionary Road (2008), Amertica Life (2009), Skyfall (2012), Spectre (2015).
Francesco Giuliano
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