I pescatori di Scauri – uomini di antico mestiere – nel primo dopoguerra raggiunsero Foce Verde e Capo Portiere, altri si traferirono a Ostia e Torvaianica, tutti alla ricerca delle telline. Altri pescatori arrivarono da Mondragone. La pesca con l’acqua bassa “al ginocchio” ha fruttato bene lungo le rive sabbiose. Le telline grazie alle loro piccole dimensioni che ben si prestano come condimento sono diventate un ingrediente per piatti caratteristici come la bruschetta o gli spaghetti con le telline. Scauri – ameno centro balneare nel comune di Minturno – ha una discreta tradizione marinara, le famiglie arrivate nel Pontino hanno fatto fortuna, ora sono leader nel settore grazie a tanto e duro lavoro, proseguito dai figli. Sono riusciti con caparbia a migliorare la qualità della loro vita da veri uomini di mare che hanno sempre investito per migliorare la rete di vendita.
I piccoli molluschi sono pescati solo con rastrelli da natante, utilizzando piccole imbarcazioni da pesca costiera o a mano. I “tellinari” escono all’alba e rientrano a mezzogiorno, risalendo la costa lungo la riva solo nelle giornate in cui il mare è calmo. I rastrelli da usare a mano, camminando lungo la spiaggia, sono larghi circa 60 centimetri, quelli da natante invece arrivano a circa un metro e mezzo. I rastrelli utilizzati sono costruiti personalmente dai pescatori: un tempo erano di legno, oggi sono di acciaio.
Paolo Iannuccelli
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