A Proposito dello Strabordante Festival di Sanremo : Insulto Dovuto E/O Gratuito

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Premesso che non siamo moralisti né favorevoli a ogni forma di censura tuttavia avvertiamo un certo fastidio nell’essere sottoposti a vedere nudità e oscenità sempre più invadenti e dilaganti. Diciamo degli “addobbi” fisici o vestiari della più squallida specie, nello strabordante festival di Sanremo ‘22 soprattutto se non esclusivamente dalla parte maschile. Ai vecchi tempi il festival era molto accorto riguardo agli abbigliamenti dei cantanti e non solo: ricordo di una Jula De Palma richiamata all’ordine per certe allusioni timidamente erotiche (l’interpretazione di “Tua”), Mina ebbe qualche problema per il suo vestito stravagante in sintonia con “Le mille bolle blu”,  Lucio Dalla un po’ stravaccato con la scoppoletta in testa etc. Rispetto all’oggi abiti da sera comunque allora l’organizzazione del festival dettava certe regole circa il “buon costume”! Preveniamo le obiezioni assicurando che siamo bene avvertiti circa il mutamento dei costumi (o tempora o mores) così nel sociale come nel mondo dello spettacolo tuttavia di qui ad indulgere sul mal-costume, la spropositata smania di voler apparire ad ogni costo a scapito della dignità personale e altrui (il pubblico) ce ne vuole. Non si tratta affatto di comune senso del pudore tanto meno di demonizzare la sessualità e affini: in passato abbiamo tifato per “Ultimo tango a Parigi” insultando gli assurdi  interventi censori (la famosa sequenza del coito anale “imburrato” etc!), dello splendido film giapponese di Naghisa Oshima “L’impero dei sensi” ipercensurato (la sequenza del coito-orgasmo potenziato dal sottile soffocamento alla gola di lei etc.).Il riferimento unicamente per fugare dubbi o sospetti circa rigurgiti censori in fatto di addobbi,travestimenti o mascherate di varia fantasticheria di soggetti prevalentemente maschili precisando altresì che guardiamo divertiti o compiaciuti a ogni sorta di stravaganze per così dire “pagliaccesche” (riandiamo con la mente a una bella canzone della Vanoni ,Pagliacci) vuoi della Berté vuoi della estrosa Orietta Berti e altri apprezzando comunque la signorilità, l’eleganza e buon gusto della Zanicchi, della sobria e fine presentatrice di colore).etc. Sospettiamo piuttosto che sia maturato nel maschio-uomo una sorta di complesso d’inferiorità, quindi, di rivalsa rispetto alla donna che lo sollecitano  inconsciamente o no a voler apparire a tutti i costi più di lei mediante fogge, travestimenti e stravaganze astrali, addobbi e orpelli baroccheggianti spesso discubili. Nulla a che vedere con l’estro d’un Renato Zero apparentabile nello stile al verseggiare pirotecnico e scoppiettante del grande poeta barocco G.B. Marino il cui fine era strabiliare il lettore-pubblico con la “maraviglia”. Nel caso in questione invece  si rischia il cattivo gusto, l’insulto all’estetica e alla decenza soprattutto quando si ostentano le nudità o le vergogne. A parte l’Achille Lauro ipertatuato e “impiastrato”, con lui altri mai visti e conosciuti mi chiedo se costoro non finiranno col presentarsi esibendo disinvoltamente il pisello (sì,quello!) come se fosse la cosa più normale di questo mondo!  Sappiamo bene che in estate esistono pure i nudisti in spiaggia ai quali però è destinato un apposito luogo riparato etc. ma dove è scritto che a Sanremo ci si presenti nudi e crudi, poco ci manca  il coso in  mano ?! C’è o non c’è di che meravigliarsi non dico del coso ma del fatto che costoro non siano ri-vestiti a dovere dalla potente macchina festivaliera? Nossignori, in canottiera pure in mutande, svelati e denudati! Si dirà la moda, i tempi cambiano se così è o fosse ebbene “torniamo all’antico e sarà un progresso” (sic Verdi a proposito di una sua opera)! Attenendoci al presente non mi asterrei dall’insultare quanti a loro volta insultano il buon gusto prima che la decenza condividendo appieno l’ “Elogio dell’insulto” codificato niente meno che da A. Schopenhauer sì proprio il filosofo! In certi casi, infatti, l’insulto è doveroso laddove esso implichi un gesto di civile disapprovazione, una urbana reazione all’insulto gratuito e offensivo di certi personaggi o congreghe. Di grazia non si tiri in ballo la libertà di espressione o di manifestazione sanremese e non vedi i novax da insultare senza colpo ferire,oggi ancor più di ieri. Con essi il “Travaglione”, l’eletto, il profeta del Fatto Quotidiano idest il giornale per eccellenza che si distingue dai volgari “giornaloni” secondo il  verbo di Zaratustra! Tutti da quattro soldi cioè carta straccia fuorché il suo giornale per fortuna nobilitato o ri-abilitato dalla degnissima e onorevole persona di Antonio Padellaro. Il Marcospavaldo invece gli insulti non li risparmia davvero a chicchessia primo in graduatoria Draghi, a Mattarella mi pare non sia ancora arrivato ma è da aspettarselo vista la sua alterigia, villania e prosopopea, Papa Bergoglio chissà potrebbe salvarsi! Fossi un conduttore televisivo a certe sue impennate dal ghigno malefico lo inviterei ad accomodarsi all’uscita dello studio non essendo davvero costui una delle voci più autorevoli del paese, più verosimilmente un tormentone ossia un fastidiosissimo “travaglione”, per assonanza e consonanza in rima col termine che potreste aver pensato voi! !

(gimau


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