La nota stampa del gruppo consiliare di Cittadini per Sabaudia sull’argomento al centro della diatriba politica a Sabaudia.

“Il giorno 27 novembre scorso, a margine della seduta del Consiglio Comunale, il Vicesindaco ha chiesto ai capigruppo di minoranza se fosse possibile, considerando anche i tempi, convocare una Commissione congiunta Bilancio e Lavori Pubblici a breve per andare in Consiglio comunale per deliberare il mutuo relativo all’acquisto e ristrutturazione del Cinema Augustus, presso il Credito Sportivo.

A margine della seduta il capogruppo del PD, presso l’ufficio dello Staff del Sindaco, ha chiesto al Vicesindaco se fosse stata acquisita la stima dell’immobile da parte della Agenzia delle Entrate, come da delibera della Giunta Comunale. La risposta è stata che fino ad allora, nonostante solleciti, non fosse stata acquisita.

Successivamente è stata convocata per il giorno 28 novembre la Commissione dei capigruppo e successivamente predisposta e notificata la convocazione del Consiglio Comunale alle ore 18,00 del 30 novembre e alle ore 12 dello stesso giorno le Commissioni congiunte.
Il responsabile del servizio finanziario provvedeva a trasmettere, per quanto di sua competenza, le deliberazioni relative alla modifica del Programma Triennale delle Opere Pubbliche e relativa variazione di bilancio.

Il giorno 30 novembre alle ore 10,30 il capogruppo del Pd si recava in Comune per chiedere visione del fascicolo agli atti del Consiglio Comunale. Fascicolo non consultabile (la segretaria non era presente), anche se allo stesso erano stati inviati gli atti deliberativi relativi ai due argomenti dal responsabile del servizio finanziario. Gli atti, come da legge e regolamento, devono essere depositati 24 ore prima della seduta del Consiglio. Il capogruppo del PD aveva un colloquio veloce con il responsabile del servizio ragioneria al quale faceva presente che al fine dell’adozione dell’atto, si rendeva necessario acquisire e visionare gli atti presupposti al provvedimento, in particolare quanto richiamato dagli stessi in relazione alla deliberazione della Giunta Comunale del 22 novembre presupposto alla modifica del programma triennale delle opere pubbliche, circa lo studio di fattibilità e la stima dell’immobile per 1.780.000,00 euro, tenuto conto che gli stessi non erano presenti tra gli allegati, come indicati nel sito amministrazione trasparente del Comune.

Nel corso della seduta della Commissione nell’evidenziare alcune questioni formali sulla adozione degli atti chiedeva al vice sindaco di avere copia della stima della Agenzia delle Entrate che, a detta del vicesindaco, era stata ricevuta nella giornata precedente. Stima non presente agli atti della commissione né mostrata nonostante la richiesta. Tanto è che il capogruppo del PD ha provveduto il giorno 1 dicembre, successivo alla seduta, a fare richiesta per iscritto di avere copia della stima e della documentazione relativamente alla interlocuzione con il privato venditore.

La Minoranza ed il presidente della Commissione Bilancio chiedevano, altresì, se fosse presente agli atti un piano di gestione, come più volte sollecitato per vicende relative alle acquisizioni immobiliari dalla corte dei conti, dovendo dimostrare in concreto l’utilità pubblica dell’operazione finanziaria che si sostanzia, trattandosi di un acquisto immobiliare da privato, non solo dal punto di vista contabile ma da quello di una valutazione generale sulla sostenibilità dell’intervento finanziario. Piano che non era agli atti.

Ciò premesso la minoranza, sulla scorta degli interrogativi sollevati, si riservava di esprimere il proprio parere nella seduta consiliare convocata per la sera.

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale sono state sollevate le stesse questioni, come in Commissione, senza ottenere risposta. A precisa richiesta di avere copia della stima e del piano di gestione il relatore della maggioranza non ha proferito parola, senza mostrare ai consiglieri gli atti di cui si chiedeva di avere visione.

Di fronte a queste ed ad altre reticenze, che non hanno permesso assumere atti secondo scienza e coscienza, i consiglieri di minoranza ed il consigliere Simone Brina hanno deciso di uscire dall’aula. Si vuole far passare una legittima richiesta come pratica ostruzionistica mentre si chiede, in considerazione che si tratta di risorse pubbliche, una trasparenza a garanzia degli atti che si vanno ad adottare.

Le accuse di ostruzionismo rivolte dalla maggioranza alla minoranza sono strumentali e false, dato atto che quest’ultima ha collaborato alla calendarizzazione della Commissione consiliare e del Consiglio, nonostante i tempi ristretti.
Il tutto è documentato dal verbale della Commissione congiunta e dalla registrazione in streaming della seduta del Consiglio comunale che tutti possono verificare.

Tutto il resto sono illazioni prive di fondamento”.


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