Civilizations For Global Society di Vittorio Cotesta

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La sociologia è una scienza ibrida, caratterizzata da un originale impulso filosofico e latamente speculativo, ma nello stesso tempo tenuta a una validazione empirica delle ipotesi di lavoro.     Franco Ferrarotti

Da tempo seguiamo con curiosità e premura l’attività di studio e di ricerca del professore Vittorio Cotesta, in particolare sull’indagine scientifica, che da anni svolge sulla società globale. Una testimonianza di questo interesse precipuo è riscontrabile nella lettura dell’ultimo suo saggio Civilizations For Global Society pubblicato dalla rivista Glocalism: Journal Of Culture, Politics And Innovation (https://glocalismjournal.org.). L’articolo è una sintesi degli studi da lui condotti sui processi di globalizzazione, la società globale, il cosmopolitismo e i diritti umani.

L’attenzione, che Cotesta costantemente ha rivolto verso questa problematica sociologica, nasce sia da ragioni di natura biografica, legata alla sua giovanile formazione illuminista e cosmopolita, sia perché collegata al percorso di ricerca scientifica, di natura sociologica seguito dallo studioso. Infatti la sociologia, come disciplina sociale, si occupa della società, di fatti sociali, espressi in termini scientificamente rilevanti, ossia di eventi che si pongono come problemi.                                                                                                                                                          Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso Vittorio Cotesta si è interessato, come laboratorio della modernità, del processo di integrazione sociale e culturale avvenuto in terra pontina nel periodo fascista nella città nuova di Littoria, e poi di Latina nel dopoguerra. Costanti sono stati lo studio e la ricerca di una teoria generale del mondo e dei vari fenomeni sociali a livello mondiale come le migrazioni, le storie dei migranti, soprattutto a partire dalla caduta del muro di Berlino e dell’implosione dell’Unione sovietica.

Nella sua appropriata e profonda analisi delle varie teorie generali costruite sulla storia e sulla sociologia, l’autore si sofferma sul modello interpretativo proposto dal sociologo, storico ed economista statunitense Immanuel Wallerstein, basato sul sistema mondiale dell’economia (i cui concetti chiave sono “economia mondo”, “impero mondo”, “centro” e “periferia”) e sul modello del politologo degli Stati Uniti d’America, Samuel Huntington, costruito sull’ipotesi secondo la quale l’ordine mondiale è il prodotto dei conflitti di civiltà, poiché la storia, come sosteneva lo storico inglese Arnold Toynbee, è storia di conflitti di civiltà. Ogni civiltà, infatti, ha una sua area di riferimento e all’interno di ognuna esiste un paese egemone. Pertanto l’ordine mondiale scaturisce dalla collaborazione dei paesi egemoni nell’ambito delle civiltà e per evitare conflitti globali è necessario riconoscere che il mondo politico e culturale è multipolare.

L’autore, nello svolgimento del suo articolato saggio, si è posto alcune domande (Esiste una società globale? Quali sono le sue caratteristiche? Esiste una cultura globale? Quali sono gli stili di vita dell’uomo e della donna globali?) alle quali ha cercato di dare delle risposte attraverso le ricerche sulle “società locali”, grandi o piccole, che hanno reti di rapporti con altre società. Utilizzando, come paradigma di riferimento, la Sociologia del filosofo e sociologo tedesco Georg Simmel, Cotesta è arrivato all’idea che la prima caratteristica della società globale è l’interdipendenza delle società locali sia dal punto di vista economico che politico. Un’altra dimensione della società globale, intesa come “sistema di reti interdipendenti”, oltre quella dell’economia e della politica, è la cultura globale che offre una varietà di modelli culturali e di stili di vita di tipo globale.

Nell’approfondimento dell’indagine l’autore ha affrontato anche il problema delle infrastrutture della società globale (strade, aeroporti, porti, satelliti per la telecomunicazione etc.) e degli attori della globalizzazione (grandi Stati, imprese, istituzioni mondiali, gruppi sociali, migranti), concludendo che si sta andando verso “un mondo plurale”, caratterizzato dalla “interdipendenza generalizzata” e dalle differenze culturali e identitarie.

Dopo un decennale lavoro di scavo, negli anni Novanta, Cotesta è giunto ad avere una struttura interpretativa con la quale ha proseguito, con ulteriori ricerche “sul campo”, la sua attività di studioso del processo di globalizzazione. In questo modo ha cercato di elaborare in maniera ampia e approfondita una personale teoria della società o del mondo globale, esaminando non solo il mondo moderno e contemporaneo ma anche quello antico, greco ed ellenistico, cinese e islamico. Servendosi delle interpretazioni della società globale proposte da storici e filosofi del XX secolo, l’autore ha cercato di comprendere la struttura e i problemi della società globale costruendo un modello interpretativo i cui punti essenziali riguardano l’economia, la politica e la cultura.                                                                                                                                                          Pertanto esiste una società globale in cui gli attori sociali vorrebbero che siano rispettate le differenze individuali e sociali di natura etnica, culturale, religiosa e salvaguardati le forme e gli stili di vita diversi.  Tuttavia nel mondo plurale, nel quale viviamo, sono da considerare le questioni inerenti l’enorme diseguaglianza delle risorse per la vita disponibili per le persone, l’alto numero di conflitti, l’importanza della religione e della civiltà come strumenti per giustificare i diversi conflitti e la formazione di un mondo unico accompagnata dal dispiegarsi di un “potere imperiale” rappresentato dagli Stati Uniti e dalla Cina.                                                                                       Ulteriori orizzonti di studio e di ricerca del professor Cotesta hanno riguardato la sociologia della storia, intesa come sociologia della cultura e delle immagini del mondo nelle diverse civiltà, portatrici di una visione dell’origine dell’universo, del mondo fisico e del mondo abitato, della società e dell’uomo. Dall’analisi sulla cultura e sui valori della società globale è emerso che la dignità umana sia il valore base condiviso e protetto di tutte le civiltà e che i diritti inalienabili della persona possano costituite il punto di convergenza tra le diverse culture, religioni e civiltà.

La ricerca dello studioso di sociologia si è ulteriormente concentrata sulla società globale, sull’origine storica di alcune grandi visioni universalistiche, sui valori comuni europei, sulla rivendicazione delle altre tradizioni culturali (indiana, africana, cinese) ugualmente valide, soprattutto per quanto riguarda i diritti umani universali, e sulle proposte avanzate da alcuni grandi intellettuali di queste tradizioni culturali sui diritti umani e sulla democrazia come forma di governo.                                                                                                                                      Con intento comparativo Vittorio Cotesta negli ultimi anni ha studiato come si costruisce la visione universalistica della società e dell’uomo, l’idea di potere e la sua gestione esaminando attentamente il mondo greco, la Cina e il mondo islamico.          La ricerca storico-sociologica, ricca di lucide e lungimiranti riflessioni culturali e politiche, continua ancora, e così a noi non resta che aspettare la pubblicazione dei suoi ultimi lavori sulla società globale nel mondo antico i cui risultati saranno senz’altro pregevoli e ci aiuteranno a comprendere sempre meglio e con maggior chiarezza la società e il mondo che stiamo vivendo.


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