Coletta e la Tigre Sorda !

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Da sinistra: il Sen. Rufa (Lega), Alessandro Calvi (FI), il Sen. Nicola Calandrini (FDI), la Sen. Marinella Pacifico (Cambiamo), Vincenzo Zaccheo, Giuseppe Di Sangiugliano (UDC) ed il Capogruppo in Regione Angelo Tripodi (Lega)

Giudicate voi se il paragone tra Coletta azzoppato e una vecchia fiaba sia appropriato o meno! Anche tra gli animali venne un momento in cui nelle foreste insanguinate dalle lotte reciproche si fece largo l’idea di una pace duratura e una vita più sicura. Chi più idoneo a diffondere il nuovo credo in una pace universale? Fu investito di questa missione, di fare da portavoce si direbbe oggi, un mite agnello il più credibile di tutti, che si mise all’opera di proselitismo fissando anche la data dell’Assemblea finale per la ratifica. Nel giorno fissato gli animali con i loro rappresentanti convennero in una radura a portare l’adesione. Con grande sorpresa si fece largo, sfuggendo ai controlli, si direbbe oggi senza green pass, una vecchia tigre che caracollando verso il centro andò dritto all’agnello e se lo mangiò. Non era No Vax né No Green pass era semplicemente sorda dalla nascita! Di un’evidenza assoluta che Coletta  corrisponde all’agnello ed ai suoi inviti alla pace (perché gravemente azzoppato) e la destra alla tigre sorda, decisiva per la sopravvivenza della consiliatura. La destra unita è a scadenza fissa. Ormai passati i pruriti quirinalisti del Cavaliere, subito dopo può accadere che   tutta o in parte FI ( Carfagna in testa insieme con Brunetta) decida di affrancarsi dal Patriarca perpetuo e coerentemente scelga per un centro moderato. In provincia per le sue origini democristiane ci sono pochi dubbi su dove si collochi Fazzone. Basti ricordare che quando Pisanu prese il largo dal Cavaliere auspicando per lui una Presidenza onoraria per salvare FI da una lenta dissolvenza, Fazzone si schierò con Pisanu. Coletta ha bisogno di tempo, ci sono nodi da sciogliere a livello nazionale ma come a livello nazionale poca voglia di tutti di riandare a votare né ora né tra quattro mesi con un nuovo Presidente della Repubblica. Sulle legittime attese dei consiglieri eletti consiglio a Coletta l’esperienza, unica in Italia, che io promossi a Sabaudia, di un avvicendamento a rotazione prestabilito dai rispettivi partiti, a parità di programma da rispettare da tutti per tutta la legislatura. Varrà la pena ricordare che il sostegno di tutte le forze politiche sarà decisivo per includere Latina nelle priorità e non farle slittare al 2017. Concludo con l’augurio:”Forza Latina unita!”

Rodolfo Carelli


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