Coletta fa lo schizzinoso e i Dem han bisogno di uno psicanalista bravo. Breve storia dell’accordo Pd-Lbc (che non si farà)

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E se fosse un congresso mondiale di psichiatria? O, più banalmente, una infinita seduta psicanalitica?

Fatto sta che l’accordo fra Lbc e Pd non arriva. “Tarda ad arrivare”, come scriveva Battiato a proposito della primavera in “Povera Patria”.

La vicenda è, obiettivamente, assurda. La conduzione di questo “casino” evidenzia assai bene le scarse qualità politiche dei dirigenti chiamati a far da levatrici ad una nuova stagione per la politica pontina.

Già, perché in astratto una alleanza strutturale e politica fra un movimento civico indubbiamente di sinistra, al netto della cultura politica che manca al pari dell’eleganza (basti osservare come si veste il primo cittadino!) ed il principale partito del centrosinistra italiano segnerebbe la storia per Latina.

Una città fascista? Non diciamo fesserie! Mussolini, poi, a suo modo non smise mai di considerarsi quel che in realtà era: un socialista massimalista e guerrafondaio. Con il tramonto del Duce Latina s’è adattata a quel che Pasolini definiva “nuovo fascismo”, o meglio, “la continuazione del regime fascista”, cioè la Democrazia Cristiana. In effetti Latina lo è stata democristiana, dal dopoguerra al 1993.

Voglio dire, dopo ventisei anni di destra diciamo pure neo fascista con qualche sprazzo di governo intelligente (leggi Zaccheo), tornare al Governo della città con Coletta e gli altri suoi trovatelli dovrebbe essere avvertita come una occasione da prendere al volo. Educarli alla politica, magari. Esser per loro ciò che Socrate era per i suoi discepoli. Quindi spendersi con le energie migliori, attraverso le intelligenze più acute e le abilità politiche di cui pure, in minima parte, i dem dispongono.

No, i nomi scelti per siglare il patto con Coletta fanno ridere i polli. Contribuiscono all’impresa titanica di far apparire Lessio uno al posto giusto. Devo dire che mostrare di avere personale politico meno qualificato di Coletta era un’operazione persa in partenza. Ed invece, come al solito, il Pd ci ha sorpreso!

Fonti autorevoli del partito ci dicono che l’accordo sarebbe ko, per le resistenze del Sindaco nel merito delle scelte fatte dai dem. I quali, stando alle dichiarazioni del Segretario Comunale Cozzolino e di quello Provinciale Moscardelli, non sono disponibili a fare neanche mezzo passo indietro sulle persone di Alessandro Patti e dell’altra esponente di cui mi sfugge il nome e me ne scuso. Son certo che, in ogni caso, farebbe meglio di una Zuliani qualsiasi.

Il fatto è che questo balletto dura dal giorno dopo che Damiano Coletta ha vinto le amministrative. Fin da subito, nel Pd, si aprì un affannoso dibattito intorno alla natura dell’opposizione che si sarebbe dovuta fare ad Lbc (un dibattito non politico, ontologico). Moscardelli era per il dialogo costruttivo, quasi un preludio di un ingresso in maggioranza. Enrico Forte saldamente contrario a questa opzione sostenne una cosa molto semplice: cari compagni, i cittadini ci hanno mandato all’opposizione. Facciamola.

In questi anni il clima fra Coletta e la città è pessimo. Altro che la pioggerellina di primavera, qui tira una brutta aria. A Roma ci son buoni meteorologi, i quali avranno consigliato alle due parti di esser gentili l’uno con l’altro, di proteggersi vicendevolmente al riparo di un ombrello. Così da qualche mese siamo qui a discutere di acccordi, accordicchi, ingressi in Giunta o meno. Nel frattempo Moscardelli è passato dal “finché sarò io Segretario non faremo mai un accordo con Coletta” ad insistere più di tutti, insieme al sempre poco coraggioso Cozzolino, per far parte della maggioranza.

L’impressione è che l’accordo, alla fine, salterà. Di chi sarà la responsabilità? Certamente, per il mondo che fa riferimento al Sindaco sarà egli stesso, da leader o presunto tale, a doversi assumere le proprie responsabilità. Nel campo democratico non c’è dubbio che Cozzolino e Moscardelli, in ragione del ruolo che rivestono e conoscendo un po’ la tribù “democratica” verranno messi alla graticola e cucinati per benino.

La destra, impresentabile e cialtrona, non fa nulla e si gode lo spettacolo.

Chiamatela scema!


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.