Si chiama “Plurale Femminile” l’iniziativa lanciata da Apid Latina – Gruppo Donne Imprenditrici Confapi per conoscere meglio le caratteristiche delle proprie aziende associate.

“Plurale Femminile” – afferma la presidente di Apid Latina Clarita Pucci –  è una indagine conoscitiva pensata per le nostre aziende associate volta a capire quali sono le aree in cui le imprenditrici si sentono più deboli. Il nostro obiettivo è quello di individuare le criticità che le imprenditrici sono costrette ad affrontare in questo particolare periodo, siano esse di natura personale o aziendale, e fornire, come associazione, gli strumenti adatti per superare questa fase così delicata. Il giorno 9 dicembre alle ore 12:00 le aziende femminili riceveranno via mail il link ad un questionario anonimo da compilare online. Saranno prese in esame 5 aree, quella socio-demografica, quella personale, il clima aziendale, il fabbisogno formativo ed infine il sentimento associativo.  Ci aspettiamo una fotografia dello stato attuale delle nostre aziende femminili, di come hanno reagito al lockdown e di quali conseguenze ha comportato per il loro business l’emergenza Covid 19 e come associazione Apid Latina intendiamo mettere in campo azioni di assistenza e rafforzamento delle aziende.”

Il questionario è stato elaborato dalla società Ack Service & Design, azienda specializzata nella misurazione del benessere aziendale, nella persona di Alessia Costarelli, CEO e Founder, nonché vice-presidente di Apid Latina.

Il 22% delle aziende italiane sono in mano a donne, complessivamente oltre 1,3 milioni e negli ultimi 5 anni sono aumentate del 2,9%, contro quelle maschili ferme allo 0,3%. Per contro, nei mesi scorsi hanno risentito maggiormente della crisi innescata dalla pandemia, specie le più giovani: secondo i dati Istat, da aprile a giugno le nuove imprese femminili sono state 10mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

“Le imprese femminili hanno bisogno di nuovi incentivi – conclude la presidente Apid – sarebbe auspicabile la creazione di un fondo nazionale per l’imprenditoria femminile, con un apposito capitolo di spesa del ministero dello Sviluppo economico. Sono necessari incentivi per l’avvio e il consolidamento delle aziende gestite da donne (sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero), incentivi per quelle tecnologicamente avanzate, interventi per diffondere la cultura dell’impresa al femminile.

Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato con la Legge di Bilancio 2021 il bonus assunzioni previsto per i giovani fino a 35 anni e per le donne. Il bonus assunzioni si traduce in un esonero contributivo al 100 per cento per 3 anni per i giovani che non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età. Il medesimo esonero, per il biennio, è previsto anche per i datori di lavoro che assumono donne lavoratrici. Lo sgravio contributivo non può essere occasionale, ma per incentivare l’occupazione femminile, deve durare per sempre.”


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteDe Meo scrive al Ministro Bellanova: “Prevedere buoni spesa per l’acquisto di prodotti ortofrutticoli italiani”
Articolo successivoGiani: “Il 4 dicembre torneremo arancioni nonostante la mia richiesta di anticipare”. Ecco i dati di oggi