Si parla di almeno 65mila le persone che oggi sono pronte a lasciare la città cinese di Wuhan, nel primo giorno di rimozione del lockdown, per contrastare la diffusione del Covid-19. Si stima che in 5mila prenderanno il treno, e più di 10mila utilizzeranno l’aereo grazie alla riapertura del Wuhan Tianhe, che ha in programma oltre 200 voli in entrata e in uscita. A mezzanotte dell’8 aprile una prima auto ha rotto, dopo precisamente 76 giorni, l’isolamento della città, varcando il casello ovest della città, primo focolaio del coronavirus. Il tutto ripreso dalle telecamere. E non appena gli addetti hanno rimosso i 75 check point, e il Tianhe International Airport riapriva i suoi gate, è iniziata una vera e propria fuga dalla città.
Chi resta in città è solamente uscito, con lacrime di gioia, e ha mangiato una ciotola di ‘reganmian’, il tipico piatto di noodle piccanti della città. 11 milioni di abitanti che vogliono tornare alla normalità, anche se con il massimo delle precauzioni.
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