Eutanasia, Rocco Garufo si schiera: “vorrei che il PD chiamasse Marco Cappato”

L'assessore al turismo del comune di Livorno prende posizione su Facebook sul caso della signora Elena

98

LIVORNO – Eutanasia, libertà civili e diritti umani. L’assessore al turismo e al commercio del comune di Livorno Rocco Garufo si schiera a fianco di Marco Cappato, attivista per i diritti umani, politico, ex europarlamentare ed esponente del partito radicale che in queste ultime ore si è autodenunciato presso i carabinieri di Milano per aver accompagnato ieri la signora Elena, 69 anni della provincia di Venezia, una figlia e un marito, afflitta da un malattia oncologica incurabile ai polmoni, in Svizzera a Basilea per morire nella maniera meno dolorosa possibile. Marco Cappato rischia adesso fino a 12 anni di carcere. Garufo prende posizione sul social Facebook: “Mi piacerebbe tanto se il mio partito, il PD, chiamasse Cappato per dirgli: caro Marco, ti candidiamo nelle nostre liste, nel collegio più sicuro d’Italia, così potrai portare avanti le tue battaglie di civiltà dal Parlamento”. La legge di iniziativa popolare proposta da Marco Cappato e dall’associazione no profit per i diritti umani “Luca Coscioni” di cui è tesoriere ancora non è stata discussa in parlamento e tra un rinvio e l’altro adesso con lo scioglimento delle camere rischia di finire nel dimenticatoio perché per la legge italiana il procedimento di discussione della proposta si esaurisce dopo che sono passate due legislature. Cappato già salì alla ribalta delle cronache per aver aiutato a morire il noto dj Fabo, al secolo Fabiano Antoniani, vittima di un grave incidente favorendone il suicidio assistito in Svizzera nel 2017, come per la signora Elena. Cappato venne assolto nel 2019 grazie ad una deroga della Consulta. In Italia la legge prevede per l’eutanasia un reato assimilabile all’omicidio volontario ma in presenza di un esplicito consenso all’interruzione delle cure, ove se ne veda l’inutilità, esposto nella maniera più chiara possibile e in pieno possesso delle facoltà mentali, nel caso del dj Fabo, il reato e la conseguente condanna di Marco Cappato fu derogata con parere espresso dalla Consulta di illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale (istigazione o aiuto al suicidio). La vicenda relativa a Dj Fabo, ridotto in fin di vita senza possibilità di guarigione a causa di un incidente, sviluppò un accesso dibattito politico e mediatico. Nel giugno 2021 una raccolta di firme proposta dall’associazione Luca Coscioni, vide nel febbraio 2022 la Corte Costituzionale dichiarare inammissibile il ricorso al referendum per l’eutanasia. “Non c’è stata alcuna risposta da parte del Parlamento, della politica, dei capi dei grandi partiti. In queste ultime due legislature non è mai stata discussa nemmeno un minuto la nostra legge di iniziativa popolare presentata 9 anni fa”, ha dichiarato poche ore fa Marco Cappato ai microfoni di Rai News. L’appello deve essere arrivato anche alle orecchie del nostro assessore al turismo che ha voluto così schierarsi accanto al “disobbediente” Cappato, aprendo virtualmente, se fosse possibile, la possibilità di un impegno nel PD. Rocco Garufo è nato nel 1971 in provincia di Caltanissetta, di professione è tecnico di laboratorio, laureato in scienze politiche, inizia la carriera politica nel 2003 nei Ds in Val di Cornia e all’isola d’Elba, per poi diventare consigliere provinciale e assessore all’ambiente presso la provincia di Livorno dal 2005 al 2008. Per lui dal 2013 un’esperienza professionale nell’ufficio acquisti della Toremar e il volontariato presso l’associazione Don Nesi nel quartiere Corea dal 2009 al 2014. Oggi Rocco Garufo ricopre da due anni la carica di assessore al turismo e al commercio del comune di Livorno.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteRoma. Si è spento l’attore Alessandro De Santis, il Lillo di Johnny Stecchino
Articolo successivoPreso grazie alle telecamere di un negozio vicino un 42enne, con precedenti, per furto nel il ristorante “Ci piace”  
Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.