Il Buongiorno Dell’Amico. La resa dei conti e dei Draghi

Come cantava De André nella celebre "Ballata degli impiccati": -Tutti morimmo a stento-

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Mario Draghi

Buongiorno e buon venerdì lettori affezionati e non di News-24.it

Super Mario ha ricevuto 535 voti alla Camera ed il suo governo ottenuto la fiducia. Da oggi parteciperà, in videoconferenza, al G7, presieduto dal Regno Unito. Poi sarà la volta del G20, con riunioni guidate nel 2021 dall’Italia e con la partecipazione Joe Biden,  neo Presidente U.S.A.

Nel suo intervento, prima del voto, Draghi ha sottolineato, come priorità, la lotta alla corruzione e la necessità di riforma della giustizia. Il suo compito principale sarà dirigere la cabina di regia per gestire i 209 miliardi concessi dall’UE con il Recovery Plan, tentando di evitare l’inquinamento da parte delle mafie, per non perdere la faccia di fronte all’Europa. Un nuovo ordine mondiale, ad inizio 2021 si sta profilando ed oggi, come non mai, solo una rivoluzione green a livello planetario potrà salvare il futuro della Terra. Rebus sic stantibus, nel Belpaese o si rifà l’Italia o si muore. Nel senso sanitario, causa coronavirus ed economico, causa crisi. Io, come soggetto fragile di quasi 69 anni e  pensionato ex dipendente del SSN non dormo sonni tranquilli e mi auguro solo di potermi vaccinare, ritenendo che, allo stato degli studi scientifici, sia l’arma letale che potrà farci uscire dalla pandemia. Nessuno, temo, in Italia, possa dormire “tra quattro guanciali”, perché la disoccupazione ed il blocco o riduzione delle attività degli esercizi commerciali, artigianali ed industriali ha colpito durissimo. In questo caso non si può affermare “mal comune, mezzo gaudio”. O si cambia rotta, con uno sforzo comune, o si naufraga. Ho riflettuto molto in questa lunga, evitabile crisi politica che, alla fine dei giochi o congiura di palazzo, ci consegna Giuseppe Conte disarcionato dal comando e che paga, sostanzialmente il fio, per colpe non sue ed incorona come leader maximo Mario Draghi. Ma sarà “vera gloria”? L’italiano con il maggior credito internazionale e sapienza economica finanziaria fuori del comune, saprà da buon nocchiero guidare la “nave Italia”?
La grande maggioranza che lo sostiene, citando il dimenticato Mao Tse Tung, mi sembra una “tigre di carta”. Ovvero c’è da chiedersi sino a quando durerà l’opportunismo e l’ipocrisia che fa da cemento a questa innaturale maggioranza. Chiamarlo: “Governo del Presidente Mattarella”, governo di necessità o di “unità nazionale” non cambia la sostanza dei problemi sottesi.

Chi vivrà vedrà. Mai un tecnico come Draghi dovrà essere un politico che dovrà giocare, machiavellicamente, sulla “volpe ed il lione” per tenere a bada gli appetiti e contenere le frustrazioni di una classe politica mai così inadeguata come oggi, nel febbraio 2021. Mentre il Paese è alla canna del gas, la politica italiana ha offerto un brutto spettacolo di inadeguatezza. Ho visto ripetere stanchi riti in cui si sono persi giorni preziosi in tanti discorsi, distinguo e dichiarazioni di voto a titolo personale. Ho assistito alla farsa dei due Matteo,  uno usando tranelli l’altro con una spettacolare conversione europeista, pur di tornare al centro della scena politica. Ma, se avremo fortuna, oltre a sperare nel traghettamento della peggior crisi economica dal dopoguerra, sarà anche la resa dei conti anche per il trasformismo in politica.  É giunta l’ora , con la maturazione di governo della maggioranza dei  pentastellati, che si consumi una scissione, tra quelli che si prendono sulle spalle il carico dei problemi del Paese e quelli che tengono di più ad una identità dura e pura delle origini del Movimento.  É giunta  anche l’ora, nel PD, che il virus renziano venga affrontato, con una cura da cavallo. Continuare nel logoramento, nel lavoro ai fianchi al Segretario Nicola Zingaretti è un non senso politico ed un indegno spettacolo. Un PD dimagrito ed un’Italia Viva ingrassata darà a ciascuno il suo, ma con diverse prospettive politiche. Una di esse, in una politica che vuole volare alto, con prospettive elettorali dopo il governo Draghi, sarà un patto d’azione tra M5S, PD e LEU e chi ci sta. É il momento della chiarezza e della responsabilità, non solo per misere ambizioni di partito, ma per il bene comune. Sarà un’Italia sdrogata dal politicismo quella del nostro prossimo futuro?
“Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati”.
Ieri, 18 febbraio 2021, ci fa sapere, con la surreale citazione di Bertolt Brecht,  Giorgia Meloni, donna, madre, cristiana e segreteria di Fratelli d’Italia e coordinatrice della destra europea: sappiamo ora di essere più fortunati, perché che ella ci salva dall’essere l’unico paese europeo senza opposizione.
Ma, per dirla come Fabrizio De André: ”Tutti morimmo a stento“.


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Evandro Dell'Amico Nato a Carrara ma residente a Massa, Laureato in Lettere Moderne a Pisa nel 2014, ho lavorato per oltre 40 anni nel SSRT. Come sindacalista CGIL Versilia e Massa ho dato il mio impegno in materia di programmazione sanitaria, a tutela della salute del cittadino e dei diritti degli operatori. Dal 2013 ho scritto 4 libri di memorie, su miei familiari, militari nella 2^ G.M. Ho organizzato eventi culturali in memoria della Cineteca di mio padre Bruno, valente cineasta tra gli anni 60/80, Ho collaborato con lui nella realizzazione dei 33 filmati girati nel comprensorio di Massa, dalla ricostruzione di episodi della Resistenza Apuolunigianese a documentari sulle cave di Carrara.