Il cinema di una volta, Brandetti a Campoverde di Aprilia.

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il cinema Brandetti

A Campomorto di Aprilia, poi Campoverde, è sorto un cinema molto frequentato per volontà della famiglia Brandetti. Alla tenuta Valdroni cercavano dei contadini per lavorare la terra e incaricarono Primo Brandetti di cercare delle persone disposte a lavorare proprio nelle Marche. La palude sfiorava solamente quelle zone che avevano visto lo svolgersi di tante battaglie, dove prosperava il latifondo, con agrari che cercavano continuamente manodopera per falciare il grano.
I Valdroni erano i proprietari della più grande abitazione del luogo che fu poi ceduta a Primo Brandetti come liquidazione (adesso si chiama trattamento di fine rapporto). Da lì sono sorti un ristorante, il bar, un distributore di benzina, un giornalaio.
Mentre a Latina ho avuto il primo contatto con il cinema frequentando il Giacomini, il primo approccio con una sala cinematografica a Campoverde è avvenuto il 12 febbraio del 1966, un sabato, per assistere alla proiezione di Intrigo a Taormina al cinema Brandetti. La struttura era stata progettata dall’ingegnere Aroldo Zanetti, uno dei più considerati a Latina, di origine modenese.
La cultura ha avuto uno sviluppo notevole in un comprensorio prima a vocazione completamente agricola e poi anche industriale. L’opera teatrale Natale in casa Cupiello è stata una delle rappresentazioni più riuscite nel cinema-teatro. Dotato di un ampio foyer, di platea e galleria, è stato uno dei primi cinema che ho frequentato, ricordando il film proiettato il giorno dell’inaugurazione.
La lungimiranza di Ruggero Brandetti – il figlio di Primo – è sempre stata proverbiale. Lui aveva capito che Campoverde era al centro di un territorio con vicino paesi e città molto popolati come Aprilia, Pomezia, Velletri, Cisterna, Anzio, Nettuno, Latina. La sala cinematografica è andata avanti sin dalla metà degli anni ’80, seguita con molta attenzione dal figlio Roberto, un imprenditore agricolo che ha seguito le orme del padre in quanto a professionalità e voglia di fare.
A Campoverde è stato proiettato Roma Bene del regista Carlo Lizzani in anteprima mondiale. Roberto Brandetti ha sempre fatto notare che il maggiore incasso nella sua sala cinematografica è stato ottenuto grazie alla proiezione del film Serafino, una durata di quindici giorni. Altro film, proiettato con grande presenza di spettatori, come registrato sul borderò della Siae, è stato Una pistola per Ringo, prodotto da PCM Roma, noleggiato da Cineriz. Una pistola per Ringo è uno spaghetti western del 1965, diretto da Duccio Tessari. È il primo dei quattro western ciociaro-andalusi di Tessari. Nonostante il titolo, la pellicola non ha nulla a che vedere con Il ritorno di Ringo, sempre di Tessari, ritenuto da molti un sequel del presente film: in realtà, “Il ritorno” fu così intitolato in seguito al grande successo di questo primo western all’italiana di Tessari. Gli italiani erano imbambolati davanti allo “ spaghetti western”.
Il cinema Brandetti si è poi trasformato in discoteca, lo Strasser, adesso è lo Smaila’ s, locale elegante per cene, feste, disco-dinner per eccellenza nell’Agro Pontino.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.