Antonio di Giovanni De Antonio,soprannominato Antonello da Messina (1430 – 1479), fu un pittore italiano.
Cadute ormai le ipotesi di un iniziale soggiorno a Palermo o a Milano, la formazione artistica di Antonello si colloca a Napoli intorno al 1450 nella bottega di Colantonio e a contatto con una cultura aperta a esperienze fiamminghe, spagnole e provenzali.
Le sue prime opere (Madonna Salting, La crocifissione) hanno una saldezza spaziale nuova, frutto di un precoce interesse per l’arte dell’Italia centrale che ha riscontri anche in J. Fouquet e E. Quarton, cui Antonello sembra accostarsi. La critica connette questo lavoro di sintesi (tra verità lenticolare fiamminga e sensibilità spaziale italiana) a un supposto viaggio a Roma dove Antonello sarebbe entrato in contatto con il Beato Angelico e Piero della Francesca; in questa fase (dopo il 1460) si collocano alcuni ritratti e due tavolette, mentre a un periodo più avanzato dovrebbe risalire il Salvador Mundi datato forse (1475 e non 1465).
Dopo un secondo soggiorno continentale intorno al 1470, in cui poté spingersi a Venezia e forse conoscere Giovanni Bellini, Antonello tornò in Sicilia lasciandovi il polittico di San Gregorio di imponente sintesi pierfrancescana, un trittico di destinazione non accertata e l’Annunciazione,in qualche modo memorie di influenze fiamminghe.
Portatore di un linguaggio complesso e articolato che univa il naturalismo dei fiamminghi e il gusto italiano per il rigore della forma e della definizione plastica, Antonello ebbe un’influenza determinante sull’arte italiana contribuendo a unificarla in una sintesi di spazio, luce e colore che specialmente a Venezia favorì la liberazione cromatica di Giovanni Bellini e trovò intelligenti interpreti nel carpaccio e in cima da Colignano e in Alvise Vivarini.
Guglielmo Guidi
Storico d’arte


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