Il soffio del vento. Desiderio

47

Desiderio

La natura ha creato gli uomini in modo che possono desiderare ogni cosa e non possono conseguire ogni cosa; talché essendo sempre maggiore il desiderio che la potenza dell’acquistare, ne risulta la mala contentezza di quello che si possiede, e la poca soddisfazione di esso.             Niccolò Machiavelli

Secondo il prestigioso Grande Dizionario della Lingua Italiana della Utet di Salvatore Battaglia, desiderio è « il moto intenso dell’animo che fa avvertire una mancanza, una assenza, una privazione (fisica, sentimentale, intellettuale) e fa sperare nel conseguimento o nel possesso o nella solidarietà affettiva di cose, persone, eventi e risultati che si stimano cari e indispensabili». Questo sentimento spinge ogni essere umano a cercare il possesso o l’attuazione di ciò che possa appagare un bisogno fisico o spirituale.

Il desiderio assume un significato di volta in volta determinato da vari ambiti di indagine filosofica, psicologica, psicanalitica, sociologica e letteraria.                                                                                           L’antico filosofo greco Eraclito sosteneva che, per ogni desiderio ci si dovesse porre questo interrogativo: «che cosa accadrà se il desiderio sarà esaudito, e che cosa se non lo sarà?». Inteso come aspirazione e ricerca di appagamento, il desiderio secondo il filosofo olandese Baruch Spinoza,  «oltre ad essere l’essenza dell’uomo, è la tristezza che riguarda la mancanza della cosa che amiamo».

La vita di ogni essere umano è caratterizzata dal desiderio di avere speranze, che spinge gli uomini a sognare, a vagheggiare qualcosa che non hanno, ad agire in maniera concreta nella quotidianità. Per il filosofo tedesco Martin Heidegger il desiderio è strettamente connesso con la natura progettuale dell’uomo, che programma il suo essere in possibilità da realizzare nel corso della sua esistenza.                                                                                       Per  il fondatore della psicanalisi Sigmund Freud il sogno, sia quello a occhi aperti che quello notturno, costituisce un appagamento di desiderio. Secondo l’ulteriore ricerca psicanalitica di Jacques Lacan, il desiderio si colloca nella mancanza essenziale che il bambino sperimenta una volta separato dalla madre. Non potendo colmare questa mancanza, il desiderio si porterà su dei sostituti della madre che la legge del padre vieta per ostacolare l’identificazione del bimbo con la mamma.                                                                                                      Queste riflessioni sul desiderio possono essere concluse con i versi del poeta Giuseppe Ungaretti, dedicati alla madre: «E solo quando m’avrà perdonato/Ti verrà desiderio di guardarmi./Ricorderai d’avermi atteso tanto, /E avrai negli occhi un rapido sospiro».

 

 

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteGli Inesorabilmente Ricchi contro i “Vinti” (Poveri) dalla Legge Economica
Articolo successivo“La belle époque”, un film che col sorriso e il brio dimostra come la nostalgia rigenera i sentimenti