La Casa del popolo

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La Casa del Popolo di Roccagorga                                            di Vittorio Cotesta

La bellezza della ricerca scientifica è la sorpresa. Tu stai cercando una cosa e ne trovi un’altra, più interessante ancora di quella che cercavi. (Vittorio Cotesta)

Essere legati alla propria terra è una esigenza che ci accompagna per tutta l’esistenza. Non si dimenticano facilmente le strade, i vicoli, le piazze, i paesaggi del paese natio, gli odori, i profumi dei fiori, delle piante delle contrade, nelle quali abbiamo vissuto i primi anni di vita, che ci seguono e ci guidano nel nostro viaggio esistenziale. Non si dimenticano le persone, i rapporti umani amicali, le relazioni interpersonali e sociali tra i vari attori e protagonisti della comunità di appartenenza.                              Questi pensieri scaturiscono dalla interessante e piacevole lettura dell’ultimo saggio di Vittorio Cotesta La Casa del Popolo di Roccagorga (Atlantide editore), che è una testimonianza concreta dell’attaccamento, dell’interesse storico e culturale, in senso antropologico, che l’autore ha sempre nutrito e manifestato verso la sua terra di origine.

La dedica «Alle lavoratrici e ai lavoratori della Casa del popolo», e i ringraziamenti rivolti ai numerosi protagonisti e attori delle vicende, ricostruite con rigore storico e narrate con viva partecipazione umana, dimostrano che l’autore con la sua competenza di studioso e con la sua passione civile e politica, porta dentro la sua mente e la sua anima i segni storici, sociali e culturali incancellabili della comunità di appartenenza del suo borgo natio.

Nella Prefazione l’autore afferma convintamente che la costruzione della Casa del Popolo è stato un evento straordinario, un lavoro che ha coinvolto l’intera comunità ed ha segnato una svolta nella storia di Roccagorga (già contrassegnata dall’eccidio del 6 gennaio del 1913 e dallo sciopero a rovescio del 1951), perché i suoi concittadini hanno costruito, alla fine degli anni Cinquanta, un bene proficuo per l’intera collettività.

La costruzione della Casa del popolo, inaugurata ufficialmente il 20 settembre del 1959, non è stata una impresa facile perché è stata al centro di uno scontro politico, durato più di un anno, tra il partito della Democrazia cristiana, la Prefettura di Latina e il partito comunista di Roccagorga che, in quel periodo, da paese prevalentemente agricolo diventava un paese agricolo-industriale perché i rocchigiani incominciarono a lavorare nell’edilizia, nelle varie industrie tessili, conserviere e metalmeccaniche del territorio dell’Agro pontino e della regione Lazio.

Cotesta, con chiarezza sintetica e incisività razionale, sottolinea nella narrazione e nella ricostruzione storica, molto dettagliata dell’avvenimento e basata su una solida documentazione, che la Casa del popolo non è soltanto la costruzione di un edificio, ancora oggi frequentato e animato, ma un impegno corale di uomini e donne che hanno con generosità e gratuitamente offerto la loro opera per un bene collettivo.

Per comprendere l’importanza dell’evento straordinario e significativo della costruzione della Casa del popolo (dedicata alle vittime e ai protagonisti del 1913), l’autore ha ritenuto necessario ricostruire, attraverso interviste sociologiche, individuali e collettive, la situazione storica, sociale e culturale di Roccagorga nel secolo scorso perché il fatto, nonostante le provocazioni, le soste, i rallentamenti e gli intralci messi in atto dagli avversari politici di allora, ha rappresentato un mutamento radicale nella storia del paese.

Nel ricostruire la cornice economia, sociale, politica e culturale dell’avvenimento Cotesta afferma, infatti, che la Casa del popolo è stato il simbolo di un cambiamento profondo dei modi di vita, di pensiero e di agire dei suoi concittadini, protagonisti della loro vita e del loro futuro destino.

L’idea innovativa di costruire La Casa del popolo è stata unanimemente attribuita al giovane trentenne sindaco comunista, Manfredo Tretola. I lavori, ai quali parteciparono volontariamente con passione e gioia gli operai e le lavoratrici, ebbero inizio nell’agosto del 1958. Oltre all’approvazione, all’entusiasmo, alla solidarietà, alla cooperazione, agli aiuti e agli incoraggiamenti di gran parte di uomini e donne del paese, non mancarono difficoltà, ostacoli, conflitti e avversioni soprattutto da parte del partito locale della Democrazia cristiana.

Nel corso degli anni la Casa del popolo di Roccagorga è stata, oltre che luogo simbolico centrale dell’identità comunitaria, anche uno spazio aggregativo di vita civile, di formazione umana e politica, dove si sono svolte attività culturali e ricreative.

Il testo del racconto dettagliato della costruzione della Casa del popolo, frutto della minuziosa ricerca archivistica, è impreziosito da un magnifico apparato fotografico dal sapore e valore storico, dall’immagine evocativa della copertina, ben elaborata da Marcello Trabucco, da documenti e soprattutto da interviste rilasciate da persone, ancora viventi. che hanno preso parte e collaborato attivamente all’impresa ardita ed esaltante.

Con la pubblicazione di questo impegnativo volume, La Casa del popolo, la cui  costruzione può essere considerata una utopia che si è realizzata,  Vittorio Cotesta offre ancora una volta una ennesima prova di quanto sia rimasto strettamente legato al suo paese lepino al quale, con dedizione e spirito di servizio, ha mostrato e regalato la sua passione civile, la sua competenza professionale (conoscenza e capacità di analisi storico-sociologica degli avvenimenti locali in rapporto a quelli nazionali) e la sua esperienza di studioso del patrimonio storico e culturale del nostro territorio.

 

 

 

 


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