“La mostra su Leonardo ce la siamo inventati da soli”

Costo di un milione di euro: "La spesa sarà coperta quasi totalmente dalla tassa di soggiorno"

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LIVORNO – “La differenza sostanziale che intercorre tra la mostra di Modigliani che abbiamo acquistato praticamente come un pacchetto già fatto è che questa ce la siamo inventati da soli” sostiene l’assessore alla cultura Simone Lenzi, mentre il sindaco Luca Salvetti si prende tutto il merito insieme alla giunta e al suo mandato del programma del Museo della Città e del rilancio del settore turistico e culturale: “Fino al 2018 eravamo a 8 mila visitatori al Museo, dalla mostra di Modigliani fino ad oggi siamo a 171 mila. Con questo grande evento finale su Leonardo andiamo a chiudere il cerchio della formula vincente grandi mostre più grandi eventi”. “Leonardo Da Vinci, bellezza e invenzione”, si parte il 20 dicembre fino al 4 aprile, in tutto 70 opere con 15 disegni appartenenti al Codice Atlantico dell’Ambrosiana di Milano e altri appartenenti al Codice sul Volo degli Uccelli custoditi a Torino. Poco o niente lega Livorno a Leonardo secondo le critiche ma non è così per gli organizzatori: “Critiche puerili, in realtà ci sono decine di spunti legati a Livorno – dichiara Salvetti – e non sono certo questi i problemi, al di là del fatto che Leonardo c’entra su tutto”. Vengono citati gli studi del maestro vinciano sull’antico faro di Livorno e sulla Torre del Marzocco, c’è un disegno posseduto da un antico rabbino della comunità ebraica livornese e ci sono gli studi sulla deviazione dei corsi d’acqua che Leonardo operò dall’alto della Verruca tracciando una mappa della costa, sotto la competenza dei Medici che gli avevano commissionato il lavoro per il porto Mediceo: “E poi uno che ha tolto l’acqua ai pisani è sempre ben accetto a Livorno” chiude le polemiche scherzando il sindaco. “Un importante progetto politico per promuovere la tradizione culturale livornese – dichiara Pietro Folena presidente dell’associazione MetaMorfosi incaricata dell’organizzazione – una mostra voluta fortemente in direzione ostinata e contraria”. MetaMorfosi era già stata organizzatrice della mostra su Banksy, anch’essa al centro di aspre critiche da parte di alcune riviste specializzate. L’associazione culturale da l’idea di voler restare a Livorno e al Museo della Città per organizzare altre esposizioni come ente ufficiale scelto dall’amministrazione: “Questo è uno dei poli espositivi più belli in Italia e ci piacerebbe sicuramente restare” chiude il presidente di MetaMorfosi. Un milione di euro il costo, una cifra non indifferente valutata da tutti, anche dall’amministrazione: “Una spesa ingente che servirà per confermare l’attenzione alla cultura e che è indispensabile per rendere l’ambiente espositivo a norma secondo gli standard microclimatici per la conservazione delle opere e per finanziare gli eventi collaterali” commenta il responsabile dell’Ufficio Cultura del comune Giovanni Cerini. La dinamica sulla climatizzazione e sugli standard termici, preme ricordare, già trovò il museo livornese impreparato per la mostra del centenario di Modigliani, per la quale fu preso a noleggio con una spesa fuori bilancio un dispositivo a marca Siemens. “Questa mostra si paga quasi totalmente con la tassa di soggiorno, a dimostrazione che la direzione che abbiamo intrapreso di aumentare le presenze turistiche sta pagando” afferma Lenzi. “Il rientro economico è un concetto che non ha valore anche se in alcune teste questo fa fatica ad entrare, perché la mostra non è uno strumento per rientrare economicamente ma un investimento culturale” chiude Salvetti. Il Museo della Città e la sua sezione di arte contemporanea, dove per adesso sono in esposizione le opere del vecchio Premio Modigliani, a gennaio saranno al centro di un progetto per un nuovo allestimento e un ampliamento. Già durante la mostra su Leonardo il polo presenterà una sezione dedicata allo storico dell’arte e studioso di Leonardo Carlo Pedretti, con opere di Keith Haring, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Pomodoro e, sorpresa speciale, un importante dipinto di Renato Guttuso, che dovrebbe essere salvo smentite “Gatto e tramonto”. Il futuro allestimento del polo di arte contemporanea sarà a cura del direttore scientifico Paolo Cova. Leonardo significa unione tra scienza e arte, tra bellezza e invenzione, dove si uniscono le dimensioni di uno sguardo totale e universalizzante: “Livorno non deve condannarsi da sola come una realtà piccola ma uscire dalle sue difficoltà e questa mostra è un efficace mezzo che unendo natura e arte può aiutarla ad avere uno sguardo d’insieme coerente” commenta ancora Lenzi. Sara Tagliagamba è la curatrice della mostra mentre il catalogo è stato realizzato dalla casa editrice Sillabe. Da qui all’apertura l’amministrazione comunica di essere alla ricerca di sponsor per la mostra e pubblicherà a tal fine un apposito avviso pubblico sulla Rete Civica.

Un disegno del Codice sul Volo degli Uccelli

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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.