L’angolo della curiosità: Italo Calvino

87

Ricordare è necessario, ma dimenticare è una funzione altrettanto vitale per il pensiero. (Italo Calvino)

Tra Leonardo Sciascia e Italo Calvino vi è stata una vera storia di amicizia. Infatti i due scrittori, dal loro importante carteggio (molto significativo del Novecento letterario italiano), appaiono legati da profonde affinità intellettuali e biografiche; l’età, la formazione culturale, la vocazione razionale e “illuministica”, l’impegno politico e civile, l’idea, soprattutto, che la letteratura sia qualcosa di fondamentale.

Nella raccolta di saggi letterari, Una pietra sopra (Discorsi di letteratura e società), pubblicati da Italo Calvino nel 1980 l’autore scrive: «In un’opera letteraria vari livelli di realtà possono incontrarsi pur restando distinti e separati, oppure possono fondersi, saldarsi, mescolarsi trovando un’armonia tra le loro contraddizioni o formando una miscela esplosiva».

Per lo scrittore Italo Calvino «La letteratura deve rivolgersi a quegli uomini, deve – mentre impara da loro – insegnar loro, servire a loro, e può servire solo in una cosa: aiutandoli a esser sempre più intelligenti, sensibili, moralmente forti».

Per  Italo Calvino «Il vero compito dell’intellettuale è quello di aiutare a ricordare il dimenticato, ma per fare questo deve prima aiutare a dimenticare ciò che ricordiamo troppo: idee ricevute che impediscono di vedere e pensare e dire il nuovo».

In occasione del centenario dalla nascita di Italo Calvino (1923-1985), il genio creativo e lo spessore intellettuale dello scrittore vengono celebrati in tutte le loro forme. Attraverso la sua ricca produzione, il suo pensiero e il suo lavoro editoriale, è diventato un pilastro della letteratura novecentesca del nostro Paese (e non solo), L’anniversario è sia un’occasione per leggere (o rileggere) le sue opere note, sia per (ri)scoprire la sua unicità di letterato da nuove angolazioni, attraverso i testi che gli sono stati dedicati.

Il libro Lettere a Chichita (a cura di Giovanni Calvino) racchiude gli scambi con Esther Judith Singer, la moglie, la cara “Chichita”: argentina di nascita, di professione traduttrice presso l’Unesco e l’International Atomic Energy Agency, colta, estrosa e brillante. Le lettere sono documenti eccezionali, sia per il contenuto privato, sia perché raccontano lo spirito del tempo e il rapporto del romanziere con la propria opera letteraria.

Il giornalista Bernardo Valli ha raccontato che Italo Calvino gli dava appuntamento al Flore, il celebre caffè parigino che si trova nel quartiere latino. I due si incontrarono infatti nel 1975 nell’ufficio del Corriere nel quartiere degli Champs Elysées, dove lo scrittore andò a portare un suo articolo, e quello sarebbe stato l’inizio di una loro lunga amicizia.

Italo Calvino, che costituisce un unicum nel panorama letterario italiano, è stato uno scrittore inquieto, intellettualmente vivacissimo e dalla creatività multiforme, e nella vita privata fu schivo e di poche parole.

Un dio sul pero (Racconti e apologhi degli anni quaranta) è l’antologia di cinquanta brevi racconti composti dal ventenne Italo Calvino tra il 1941 e il 1949. Dieci di questi racconti sono inediti.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedente“Mio padre tra i controllori della prova scritta”; al processo la testimonianza di uno dei partecipanti al concorso truccato della Asl
Articolo successivoLutto a Latina e Sezze per la scomparsa del professor Massimiliano Gagliardi