L’angolo delle curiosità: il teatro

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Una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (William Shakespeare)

La commedia più famosa di Aristofane è Lisistrata che fu rappresentata per la prima volta dal commediografo greco ad Atene nl 411 a.C.. Alla base della trama c’è lo «sciopero del sesso» che le donne di tutta la Grecia mettono in atto per convincere i mariti guerrafondai a fare la pace. Nel corso della storia numerosi sono stati gli autori che ne hanno dato la loro personale versione del racconto nella letteratura, nel cinema, nella musica e nelle arti figurative.

 Il mercante di Venezia di William Shakespeare è capolavoro di ambiguità che mette in scena questioni culturali ed etiche ancora irrisolte: la tolleranza in tema di fede religiosa come il tema di orientamento sessuale, la persistenza del razzismo, la legge dello Stato quando entra in conflitto con la legge morale e religiosa dell’individuo.

Il giardino dei ciliegi dello scrittore e drammaturgo russo, Anton Cechov (1860-1904) fu rappresentato per la prima volta al Teatro d’Arte di Mosca il 17 gennaio del 1904. Cechov è stato un narratore tra i più famosi della letteratura russa di epoca contemporanea. Le sue opere teatrali e le centinaia di racconti sono una vera e propria enciclopedia dell’animo umano.

Eugène Ionesco (Slatina 1909-Parigi 1994), famoso drammaturgo franco-romeno, ha scritto La ricerca intermittente in cui ha raccolto come in un diario l’itinerario della sua “ricerca” su Dio, sul senso ultimo dell’esistenza. Fautore del «teatro dell’assurdo» era convinto che «il mondo moderno fosse in decomposizione e che l’unica speranza fosse quella del delirio e del vuoto»

I fratelli De Filippo Titina, Eduardo e Peppino, figli naturali mai riconosciuti dal grande attore e commediografo Eduardo Scarpetta, presero il cognome dalla madre Luisa. Ebbero tanti successi in palcoscenico dapprima insieme e poi separati.

Secondo il regista teatrale Luca Ronconi (Susa -Tunisia1933 – Milano 2015)  il teatro consiste nello stabilire un rapporto fra le persone attraverso uno scambio fisico di voce, corpo, spazio. È  un fatto di comunicazione e di conoscenza, non un’espressione di soggettività, che è meglio che rimanga celata.

In un’intervista l’attore Massimo Popolizio, ha detto: «Il segreto del teatro, del buon teatro non è nell’imitazione ma nella rapidità con cui il pubblico si dimentica del prevedibile e accoglie l’inaspettato.

Per il regista teatrale Romeo Castellucci «Il teatro, grazie alla narrazione e alla finzione, è in grado di sospendere la realtà, e questa è una forma di autentica liberazione, di riconciliazione con il tuo corpo, con il corpo degli altri, con il fatto di stare insieme».

Per il drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista e comico italiano Dario Fo «Il teatro deve contribuire a cambiare la società, preoccupandosi di quegli elementi fondamentali della vita di ciascuno di noi: la libertà, i diritti, il rispetto e la speranza autentica di cambiare il mondo».


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