L’angolo delle curiosità: Letteratura

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La letteratura è forma, stile brillante, bellezza di rappresentazione, ricchezza linguistica, ma  soprattutto la capacità di penetrare il mistero dell’anima umana, ghermirne i fremiti e i segreti ricorrendo anche al sentimento e all’immaginazione. (Padre Ferdinando Castelli)

          I fratelli Karamazov, l’ultima opera di Fëdor Dostoevskij descrive l’universo spirituale e materiale dei figli di Fëdor Pàvlovic, cioè Dimitri, Ivan, Aleksej e Smerdjakov. Lo scrittore russo con questo romanzo, con questa opera senza tempo, affronta, come le pagine di Agostino o di Kant, i massimi problemi, quelli che oscillano eternamente tra il male e Dio. Per lo scrittore il problema principale della sua vita che lo ha costantemente ossessionato è stato l’esistenza di Dio. Nella leggenda Il grande Inquisitore – racconto a sé all’interno del romanzo I fratelli Karamazov, Dostoevskij immagina il ritorno di Cristo sulla terra 

          Luciano Bianciardi è nato a Grosseto nel 1922 e dopo quaranta anni, ottenne fama e successo nel 1962 con il romanzo, in gran parte autobiografico, La vita agra, ambientato nella Milano del boom economico; piccolo capolavoro fatto di humor, insofferenza e indignazione. Da questo libro, in cui racconta l’isolamento di un intellettuale che proviene dalla provincia, fu tratto, anni dopo, il film con l’attore Ugo Tognazzi, diretto dal regista Calo Lizzani che raccontava i lati più inquietanti del Paese. Nel 1960 scrisse il romanzo L’integrazione in riferimento all’industria culturale

          Bianciardi è stato antifascista e militante del Partito d’Azione e non aderì ad alcuna formazione politica, continuando a coltivare uno sguardo ironico, libertario e anticonformista sulla società e sulla cultura dell’Italia. Si laureò in lettere nell’università di Pisa e nel dopoguerra insegnò nella sua città e in seguito diventò direttore di una biblioteca pubblica. Nel capoluogo lombardo esercitò negli anni Cinquanta la professione giornalistica e divenne redattore capo della casa editrice Feltrinelli. Il suo primo libro I minatori della Maremma scritto nel 1956 testimonia come per lui la letteratura abbia un valore d’impegno civile e l’attività culturale sia da considerare uno strumento di denuncia e di intervento militante.

          Ennio Flaiano (Pescara, 5 marzo 1910 – Roma 20 novembre 1972) è stato uno scrittore, sceneggiatore, poeta e diarista, una personalità molto ricca. Al fondo della sua opera di scrittore e sceneggiatore si trovano l’amore per la figlia malata e il dialogo con Gesù. Scrive in una lettera: «Anch’io sono stato colpito dalla sorte e questa mia figlia, l’unica ormai ventottenne, è inferma gravemente dai primi anni della nascita. Sarebbe forse stato meglio che fosse tutto toccato a me, avrei trovato la forza di abituarmici. Ma trattandosi di mia figlia, proprio non ci riesco. Ma se questa è la volontà superiore non mi resta che trovare il conforto nel lavoro, per aiutare mia figlia finché sarà in vita».

Lo scrittore Italo Calvino (Santiago de Las Vegas, 15 ottobre 1923 – Siena 1985), ha vissuto l’infanzia nella città di Sanremo. Fu compagno di scuola di Eugenio Scalfari. Nel 1944 da giovane ventenne entrò fra i comunisti delle Brigate Garibaldi nella Resistenza. Subito dopo la guerra si laureò nel 1947 in Lettere nell’Università di Torino. Collaborò con il giornale “l’Unità” e si iscrisse al Partito Comunista Italiano che lasciò nel 1957  a seguito dell’invasione sovietica dell’Ungheria, avvenuta nel 1956. Ha scritto romanzi realistici credibili che ebbero, per la loro passione per l’avventura e il fantastico, un enorme successo di critica e di pubblico. Lavorando nella casa editrice Einaudi ebbe modo di lavorare con Cesare Pavese e con Elio Vittorini.

 

 


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