L’angolo delle curiosità: Pier Paolo Pasolini

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 Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto.   Dà angoscia il vivere di un consumato amore. amore.                                                           Pier Paolo Pasolini

Per il poeta, scrittore e intellettuale Pier Paolo Pasolini «Leggere è la cosa più bella che si possa fare in gioventù; piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di quell’esperienza che è la cultura».

Il poeta, scrittore e regista Pasolini ha avuto un profondo legame con la storia dell’arte fin da quando fu allievo a Bologna di Roberto Longhi. Nella città felsinea è stata allestista una mostra dal titolo Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative. La metodologia del maestro Longhi si basava sulle proiezioni di diapositive, spesso in bianco e nero, quale ginnastica visiva, come contrappunto alla tecnica del linguaggio cinematografico poi praticato da Pasolini.

«Sono anticlericale, ma so che in me ci sono duemila anni di cristianesimo; io con i miei avi ho costruito le chiese romaniche, e poi le chiese gotiche, e poi le chiese barocche: esse sono mio patrimonio, nel contenuto e nello stile. Sarei folle se negassi tale forza potente che è in me». Questa espressione di un pensiero profondo, pronunciata da Pier Paolo Pasolini, ci fa capire che non avrebbe potuto fare un film così intensamente cristico e cristiano come il Vangelo secondo Matteo.

La religione per il poeta laicamente religioso Pier Paolo Pasolini rappresenta un momento eterno, una categoria umana, il mistero, l’inconoscibilità, l’angoscia. Il Vangelo per lui è una grandissima opera intellettuale, un’opera di pensiero che consola, che integra e rigenera. Nella raccolta l’Usignolo della Chiesa Cattolica ha scritto: «Come gli ebrei ho anch’io il mio vitello d’oro e solo ai suoi incanti porgo attenzione». 

Ha scritto il critico e giornalista Maurizio Cecchetti che l’intellettuale e scrittore Pier Paolo Pasolini nella sua breve esistenza «è stato un poliedrico cercatore di poesia e senso della realtà, ma anche un erede dell’esistenzialismo, reso più cinico dalla memoria di un mondo che stava scomparendo e di cui le origini friulane e il rapporto con la madre sono i testimoni più incisivi nella sua visione del mondo».

Secondo Pier Paolo Pasolini «Il potere è un sistema di educazione che ci divide in soggiogati e soggiogatori. Ci forma tutti, dalle cosiddette classi dirigenti fino ai poveri. Ecco perché tutti vogliono le stesso cose».

Pier Paolo Pasolini, che scopre il cinema a quarant’anni dopo essersi dedicato per vent’anni alla letteratura, è stato un eccezionale regista di memorabili film, in cui sviluppò uno specifico linguaggio cinematografico, denso di attinenze con la sua scrittura. Un uomo di cinema che porta tutta la sua esperienza letteraria Si accorse che la tecnica cinematografica è molto più semplice della tecnica letteraria. Infatti il cinema per lui è stata una tecnica nuova per esprimere le stesse cose scritte in versi.

Per Pier Paolo Pasolini «Poiché il cinema non è solo un’esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un’esperienza filosofica». Il cinema è un’arte fondamentale che merita un posto importante nella cultura: Esso permette di vivere meglio i nostri sentimenti d’amore, di partecipazione, di simpatia.

 

 

 

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