Latina, un microcosmo fatto soprattutto di sensazioni molto particolari che sono state tratteggiate anche da numerosi inviati dei quotidiani nazionali che arrivavano in Agro Pontino per descrivere la “Terra Nuova”. Tra questi Michele Prisco, grande giornalista e scrittore, inviato del Corriere della Sera.

Michele Prisco, vincitore del Premio Strega 1966 con il libro “Una spirale di Nebbia”, fu invitato nella zona di Latina per scrivere un saggio sulla situazione in atto nella provincia nel caldo agosto del 1960. Ha scritto Prisco: “Latina è città giovane e senza tradizioni o storia alle spalle, di più, è una città eterogenea, dove la cadenza romanesca per strada si mescola a quella veneta o a quella romagnola: e che, in pochi anni, questo gruppo di migranti abbia costruito comunità e discuta di avvenimenti della vita cittadina con una passione di vecchio centro municipale è una bella cosa e quasi inaspettata. Per esempio: i discorsi che ho sentito nelle sale del Circolo Cittadino a proposito della Cassa del Mezzogiorno, il calore di quei discorsi, la loro veemenza. – Troppi finanziamenti e troppo facilmente concessi: e quale è stato il risultato che abbiamo avuto?

Un’industrializzazione affrettata e garibaldina, e adesso c’è una contrazione dell’economia. Vedi il fallimento del pollificio, vedi quello della Betacarotene – Ma il tabacchificio, scusa, dove lo metti? Un’azienda modello. E la cantina sociale ad Aprilia? E la vetrerie, il caseifici e lo stabilimento per la lavorazione del nailon, quello degli apparecchio televisivi… ci sono tutte le premesse per un grande sviluppo produttivo. Ma’ fammi il piacere! tu sei un avvocato dai uno sguardo al contenzioso, dimmi quante valutazioni di fallimento si ammucchiano nella scrivania del giudice istruttore.- e allora io ti dico: “dai uno sguardo ai depositi di risparmio presso le aziende di credito, sono saliti da cinque milioni e duecento a tredici milioni e mezzo, e presso le “Casse Postali” da quattro milioni a oltre sette: e questi sono dati già vecchi di un anno e mezzo, adesso le cifre sono ancora più aumentate. Anche a me per la verità la cittadina aveva dato la sensazione di una cittadina serena: dico, economicamente. Magari a reddito non alto, ed a struttura burocratica, ma soddisfatta, senza l’assillo dell’indigenza.

Queste cose si avvertono osservando la gente come è vestita, come gira per le vie e il movimento nei bar, non soltanto quelli eleganti del centro, l’affollarsi delle antenne televisive sue tetti; ad ogni modo ascoltavo questi discorsi in silenzio, senza intervenire… dalle salette interne arrivava, attutito dal panno verde, il rumore delle biglie che si scontravano, i giocatori portavano tutti dei grembiuli di cotone blu legati alla vita e messi a disposizione del Circolo per evitare che i soci consumino i calzoni a furia di appoggiarsi contro le sponde del biliardo. E poi sai che ti dico? questo eccesso di industrializzazione sta danneggiando la Campania, stiamo assistendo ad una vera e propria fuga dalla terra: hai visto quanti poderi sono in vendita? – Ma no! questo è un altro discorso: sono i veneti che se ne vanno, e tornano su e li rimpiazzano i nostri, quelli di Sezze di Fossanova, i napoletani. L’errore del fascismo è stato quello di aver portato qua giù solo perché avevano la qualifica di combattenti ed erano famiglie ad alta pressione demografica, degli sradicati, veneti e romagnoli: come se da noi non ci fossero stati combattenti e non si facessero figli! Lascia che se ne vadano, li rimpiazzano i romani e i napoletani”. Termina qui il resoconto al Corriere della Sera dello scrittore Michele Prisco.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.