A Saverio,
ti ho conosciuto un tempo lontano e quel giorno ho compreso che nascere è incontrarsi, con i nostri fantasmi. Eri un ragazzo fantasioso e in cerca di gloria.
Quando arrivò il tuo turno, subentrando a Tonino di Micco, dopo 30 anni di direzione, eri entusiasta.
Facevi conferenze stampa a ripetizione.Eri un po’lungo nell’esposizione. Tu che ami sempre circondarti di attenzione,di essere sempre il primo della classe,un po’ troppo egocentrico,hai accentrato tutti i poteri su di te, com’era logico che fosse,in quanto eri il direttore della Federlazio. Ora ti accusano di aver trasformato la provincia pontina in una regione catalana.Ti accusano che facevi sempre di testa tua e andavi avanti per la tua strada, quella che il tuo cervello indicava, come la più giusta. Tu volevi essere il comandante vero e invece da Roma volevano frenarti e non ci sono riusciti.del resto non potevi essere il padrone assoluto di tutto.
Ora tutta, o quasi, Federlazio pontina è con te e qualcuno piange, insieme a te.
Ma tu non sei un martire, né un santo.Tu non sarai crocifisso.Tu hai avuto già la lezione che, forse, non meritavi, ma ogni tanto anche i direttori vengono sostituiti. Accade in RAI, accade nei quotidiani,accade ovunque,
in questi tempi, così incerti,così fragili,con un quadro politico frammentato e senza sbocchi,dove tutto cambia rapidamente,a volte,per non mutare nulla.
Ora bisogna guardare avanti.La Federlazio avrà un nuovo direttore, entro un mese, poi tutto cambierà e molti ti dimenticheranno.Perché così è il corso della vita,che noi possiamo solo, a tratti, prevedere,che noi possiamo dirigere e pilotare, quando riusciamo a stare con i piedi per terra,senza sognare di essere Napoleone.
Un caro saluto
Mauro
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