Una frode da due milioni di euro, che passava attraverso maglioni da 50 euro che venivano spacciati per capi in cachemire “senza pari in nessun’altra fibra esistente al mondo” e invece erano acrilico. Circa 40mila i capi sotto accusa, smistati in 120 punti vendita di abbigliamento da uomo della catena italiana Cotton & Silk – che è comunque risultata estranea alla truffa e ha collaborato all’indagine – sequestrati dalla guarda di finanza perché oggetto di frode.

L’imprenditore del “brand” sportivo, informato dai baschi verdi della situazione, è rimasto sorpreso e ha collaborato fornendo la documentazione. I finanzieri del gruppo pronto impiego e del nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta sono riusciti a risalire la filiera fino ad arrivare a un opificio in Bangladesh e al suo produttore, che dovrà rispondere di frode in commercio sia per la qualità del prodotto che per la provenienza. I maglioni, infatti, sono stati analizzati dal laboratorio chimico BuzziLab di Prato per accertare di che fibra si trattasse per poi far scattare le indagini per scoprire fornitore e produttore.
Il produttore, inoltre, sarà segnalato all’autorità giudiziaria per il profitto illecito pari a 2 milioni di euro: la merce venduta non corrispondeva a quella promessa, immettendo nel mercato migliaia di prodotti non di qualità. Nel frattempo, i 40mila maglioni saranno donati a enti di beneficenza per la consegna a chi, magari in vista del prossimo inverno, ne abbia necessità. (Fonte La Stampa)


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