La notizia impazza sui social.

Tribunale dei Minori di Napoli, il protagonista, Hillary Sedu, 34enne avvocato del Foro di Napoli, di origine nigeriana, viene chiamato in aula per discutere di una causa che segue.

Al suo apparire, e prima che potesse cominciare a parlare, una giudice onorario, non convinta, forse per il colore della sua pelle, in un crescendo rossiniano, prima gli chiede, come da prassi, di mostrarle il tesserino che accerti la sua appartenenza all’Ordine, quindi, sempre pubblicamente, se è “avvocato avvocato”, infine addirittura se è laureato.

Una situazione imbarazzante per il giovane legale, una mortificazione. Ma per lui, non si tratta di razzismo, ma solo di banale idiozia, come afferma in un post sui social, ripreso oggi da un po’ tutti i maggiori quotidiani italiani.

“Vi giuro che non è una barzelletta. Impulsivo come sono, ero tentato di insultarla, ma ho voluto mettere avanti il bene della causa da trattare, perché ne vale della vita della mia assistita e della sua bambina. No, non è razzismo, è solo idiozia” scrive Sedu, che sul finire ci aggiunge il carico: “Comunque, cara giudice (onorario), sono anche Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli”.


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