SABAUDIA – Nel solco dell’opera meritoria del compianto Nello Jalongo.

Nasce a Sabaudia il “Centro Studi Nello Ialongo – ODV”, l’associazione di volontariato che prende il nome dal geologo più volte sindaco della città del litorale pontino nel periodo che va dal 1970 al 1985.
Una figura carismatica, un innamorato del territorio, uno studioso d’eccellenza, che ha speso tutta la sua vita per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle manifeste criticità della duna nell’arco costiero che abbraccia Torre Paola e Torre Astura.

Nel rispetto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale presenti nello Statuto, la compagine appena costituita si propone di dare continuità all’opera di difesa della duna e della laguna di Sabaudia, condotta con passione e lungimiranza da Nello Ialongo, con studi, relazioni e sollecitazioni ai vari livelli istituzionali sulla necessità di interventi finalizzati alla salvaguardia ed alla conservazione delle condizioni dell’ambiente, ferito da frane, smottamenti, incendi, alluvioni.

Fortemente voluta dall’onorevole Rodolfo Carelli , già parlamentare regionale e nazionale, all’associazione hanno già aderito alcune riconosciute personalità del mondo scientifico, A presiederla Giuseppe Procaccini, Prefetto di Latina tra il 1996 ed il 2000.

Oltre ad interfacciarsi con gli Enti e gli Organismi interessati, essa intende svolgere attraverso il lavoro specialistico di professionisti, tra i più affermati nel campo della difesa ambientale e paesaggistica, un’opera di divulgazione, sensibilizzazione e informazione sui devastanti processi erosivi in corso da decenni causati dalla urbanizzazione delle retrospiagge e dal mancato apporto di fiumi e canali in termini di ripascimento naturale degli arenili, fenomeni, peraltro, iniziati ben prima che si cominciasse seriamente a parlare di cambiamenti climatici.

La comunità scientifica è ormai unanime nell’individuare il nesso causale tra emissioni climalteranti, riscaldamento globale ed aumento degli eventi estremi, non riconducibili ad una normale variabilità climatica. L’unico approccio corretto sembra, quindi, quello fondato sul metodo scientifico, condiviso dalle comunità accademiche e dai centri di ricerca di tutto il mondo: raccogliere dati, formulare ipotesi e modelli, verificarne la fondatezza alla luce dei dati acquisiti, pubblicare i risultati delle ricerche sottoponendoli al confronto e al dibattito pubblico, prima di procedere alle indispensabili opere di conservazione, recupero e rivitalizzazione.

L’Associazione si propone, inoltre, di allargare a fasce più estese di popolazione la consapevolezza della necessità sempre più impellente di adeguati ed appropriati interventi di mitigazione: non in termini di sola resistenza costiera (con scogliere, pennelli, ripascimenti), che sembrano spostare i problemi di località in località, di spiaggia in spiaggia, ma di opere di più ampio raggio e respiro, con la rinaturalizzazione dei litorali nel contesto di una governance di livello decisionale e con una opportuna, autorevole cabina di regia.

L’allarme sullo stato di salute delle coste si trascina da anni tra inadempienze, sottodimensionamento, cure palliative sporadiche che hanno finito per acuire i già diffusi danni legati all’erosione, mettendo anche in ginocchio imprese operanti sui litorali e sottraendo molte porzioni di spiaggia alla fruizione pubblica. L’ ISPRA ha recentemente sottolineato che per il Lazio si sarebbero perduti circa 2 milioni di mq di arenile per un valore economico diretto pari a circa 3 miliardi di euro.

L’azione dell’Associazione sarà quindi duplice:
– raccogliere, catalogare ed implementare – con l’auspicato coinvolgimento di Enti Locali disponibili – studi e ricerche ambientali, e più in generale sull’erosione costiera. Ci si prefigge poi una successiva diffusione attraverso convegni ed incontri nel contesto della più avanzata cultura scientifica in tema di tutela ambientale e lotta all’erosione costiera;

– stimolare, proporre ed adoperarsi per la realizzazione di interventi specialistici per la tutela, sistemazione e conservazione dell’ambiente e dei relativi litorali, in stretto raccordo di collaborazione con gli Enti Locali ed Organismi operanti nell’ambito naturalistico paesaggistico.

“Ambiamo a svolgere un ruolo propositivo e di stimolo verso le comunità politica e scientifica – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Procaccini – al fine di vedere realizzate le migliori iniziative ed opere che siano oggi disponibili per la difesa dei territori e dell’ambiente”.

In tale ottica si inserisce, a mo’ di vernissage della nuova associazione, il Convegno “Duna, laghi costieri, foresta e opere di bonifica: i beni da custodire del Parco Nazionale del Circeo”, in programma sabato 25 novembre, presso la Sala Conferenze del Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo, in via Carlo Alberto, a Sabaudia.


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