Nel film Brado l’ancestrale essenza di un individuo caparbio e selvaggio che da padre coglie l’amore per il figlio

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Titolo: Brado

Regia: Kim Rossi Stuart

Soggetto: Kim Rossi Stuart (dal racconto La lotta della raccolta Le  guarigioni, ed. La nave di Teseo)

Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Kim Rossi Stuart

Musiche: Andrea Guerra

Produzione Paese: Italia, 2022

Cast: Kim Rossi Stuart, Saul Nanni, Barbora Bobulova, Alida Baldari Calabria, Viola Sofia Betti, Rinat Khismatouline, Paola Lavini,Achille Marciano, Alma Noce, Federica Pocaterra, […]

Renato (Kim Rossi Stuart) è un uomo poco socievole, che vive allo stato brado nel suo maneggio, da solo ad allevare cavalli. Divorziato dalla moglie Stefania (Barbora Bobulova), lo fa in piena libertà, senza condizionamenti esterni se non quelli dettati dalla sua indole selvaggia, rozza, ancestrale che dimostra in modo disinibito e con evidente schiettezza. Renato, nel cercare di domare un cavallo “pazzo” che ha comprato a poco prezzo, purtroppo è caduto fratturandosi un braccio, e ciò lo porta a chiedere aiuto alla figlia Viola (Federica Pocaterra), la quale, essendo sposata e madre, trasferisce la richiesta paterna al fratello Tommaso (Saul Nanni). Costui per i trascorsi litigi a malincuore va ad accudire il padre con il quale sin da subito ripristina la passato consuetudine. Selvaggio e rustico, quasi violento è, infatti, il loro continuo confrontarsi, urlarsi addosso e rinfacciarsi torti ed negligenze. Al tempo stesso, tuttavia, tra i due gradualmente sbocciano, come fiori dai boccioli, la sintonia di legame padre-figlio e la concordanza di stimoli, che prima non c’erano mai state. È bastata la comune intesa di addestrare quel cavallo indomabile che li porterà a gareggiare in competizioni internazionali, col vantaggio che l’animale potrebbe acquisire un valore in denaro molto elevato. E in questo si fa strada il contributo di Anna (Viola Sofia Betti), la bella cavallerizza che aiuterà il cavallo a fare certe imprese e che desterà in Tommaso un amore condiviso. Tommaso, per dare un sostegno materiale al padre inabile, inizia a spalare il letame, lo stesso letame prodotto da quel cavallo indomito al fine di far capire all’animale che tutti stanno dalla sua parte e farlo vivere in un ambiente salubre. Allora, d’un tratto, come per incanto, la bruttezza diviene bellezza, la lite diventa intesa, lo scontro si fa incontro, lo scuro cede il passo al chiaro, l’incomprensione tra padre e figlio diviene comprensione. Come cantava, nella canzone Via del Campo, Fabrizio De Andrè, ama e ridi se amor risponde/ piangi forte se non ti sente/ dai diamanti non nasce niente/ dal letame nascono i fiori. Sì – un’appropriata metafora – dal letame nascono i fiori. Il bene dell’uno, del padre, diventa bene dell’altro, del figlio, e viceversa. Si realizza una corrispondenza di appassionati intenti. La condivisione di questi intenti li accomuna e rendere libera la loro umanità. Il legame tra padre e figlio allora si fa sempre più forte, più intenso, più genuino e riacquista quel naturale vigore  e quell’armonia che sono insiti nella natura delle cose. Ecco quindi che i due trovano la risposta naturale al loro legame perché l’amore non può manifestarsi senza conoscersi fino in fondo.

Kim Rossi Stuart, facendo con Brado un’attenta disamina sugli umani contrasti e  poi sulla scoperta dell’amore tra padre e figlio, oltre a sapere esprimere come sempre la sua abilità recitativa di attore, si rivela da regista anche esperto nel saper cogliere luoghi e tempi e sentimenti utili ad esprimere i suoi proponimenti che sono quelli di tutti i genitori e anche dei figli. Anche la scelta di attori giovani è appropriata, in particolare quella di Saul Nanni che, in modo abile e accurato, ha espresso con fedeltà l’indole di Tommaso ottenendo un risultato eccellente, ma c’è anche quella di Viola Sofia Betti che, da brava cavallerizza qual è, è diventata d’un tratto attrice in un film che la rende popolare.

Filmografia

Anche libero va bene (2006), Tommaso (2016).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).