Operazione “Scarface” : La pubblica accusa chiede 158 anni per il clan Di Silvio

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Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Angelo Giannetti, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Luigia Spinelli, dopo oltre cinque ore di requisitoria, ha chiesto per 19 dei 33 imputati, che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, oltre 158 anni di reclusione nei confronti di esponenti del clan DI Silvio, arrestati dopo l’operazione “Scarface”, nell’ottobre 2021. Il pm ha chiesto 20 anni di carcere per Antonio Di Silvio detto “Patatino” altrettanti per Ferdinando Di Silvio,sopranominato “Prosciutto” e per Fabio Di Stefano, detto ” il Siciliano” ; 16 anni e 8 mesi per Carmine Di Silvio conosciuto come “Porcellino”; 12 anni per Costantino Di Silvio Costanzo; 8 anni e otto mesi per Riccardo Mingozzi;  8 anni e quattro mesi, ciascuno, per Costantino  Di Silvio Cazzariello  e Daniel Alessandrini; 8 anni per Michele Petillo e Mirko Altobelli; 7 anni e 4 mesi per Marco Ciarelli e Manuel Agresti; 6 anni e otto mesi, per Alessandro Di Stefano; 6 anni per Simone Di Marcantonio; 5 anni per Alessandro Zof; 5 anni per Simone Ortenzi e altrettanti per Anna Gina Di Silvio, 3 anni ciascuno per Salvatore e Franco Di Stefano. Anche Giuseppe Romolo Di Silvio, capo del sodalizio criminale, ha chiesto il rito abbreviato, ma per un disguido tecnico non era inserito tra gli imputati dell’udienza odierna e sarà processato singolarmente.

Agli imputati vengono contestati, a vario titolo, contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, furto, detenzione e porto abusivo di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e da finalità di agevolazione mafiosa.

Le prossime udienze sono state fissate per il 18,19,20 e 21 ottobre prossimi, quando la parola passerà ai difensori, gli avvocati, Alessia Vita, Sandro Marcheselli, Oreste Palmieri, Luca Melegari, Alessandro Farau, Maurizio Forte, Giancarlo Vitelli. Poi il Gup entrerà in camera di consiglio per la sentenza.

Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Anna Caterina Egeo, l’associazione ‘Caponnetto’, con l’avvocato Licia D’Amico, l’Assocrimine e il collaboratore di giusti

Alba Pontina, gli arresti nel clan Di Silvio

zia, Emilio Pietrobono.


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