LATINA – Realizzare, finalmente e concretamente, la partecipazione attiva dei lavoratori alla governance delle imprese italiane, sia in termini economici che anche nei processi decisionali attuando, così, l’articolo 46 della Carta Costituzionale. Questo il progetto che ha portato il 3 agosto i vertici della Filca Cisl in provincia di Latina per un tour in due importanti aziende del comparto delle Costruzioni e degli Affini, per una raccolta firme per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare.

Alle assemblee, che si sono svolte presso la Unicalce Spa di Itri e la Barbetti Ic. di Priverno, hanno partecipato il segretario nazionale Claudio Sottile, l’operatore nazionale Fabio Del Carro, per la segreteria della Cisl di Latina, Gino Ridolfi e il segretario della Filca Lazio Attilio Vallocchia oltre al notaio certificatore Lorenzo Maciariello dello studio associato Notai Maciariello.

L’iniziativa, che vede l’impegno in prima lina di Cisl e di Filca Cisl come sigla di categoria, è a tutti i livelli tesa a far recuperare al lavoratore un ruolo centrale all’interno delle aziende e alla valorizzazione del contributo di idee, impegno e di partecipazione economica dei risultati aziendali.

 C’è un vero e proprio salto culturale da fare, bisogna far capire che il miglioramento del capitale umano è un traguardo senza raggiungere il quale sarà impossibile realizzare crescita economica, sviluppo sostenibile, rilancio della buona occupazione”, questo il punto di vista ribadito in più occasioni dal segretario generale Luigi Sbarra che ha da sempre sottolineato la necessità di “costruire un modello nuovo, generativo che protegga e tuteli la persona nel mercato del lavoro, garantendo le protezioni sociali nelle transizioni lavorative, nei percorsi di carriera, nell’apprendimento, il miglioramento delle conoscenze”. Una dichiarazione che viene presa come spunto essenziale per questo nuovo impegno del sindacato.

Quattro gli obiettivi ribaditi durante la presentazione dell’iniziativa di petizione popolare presso le aziende pontine:

Il primo obiettivo è promuovere l’inserimento delle rappresentanze dei lavoratori nei consigli di amministrazione o di sorveglianza. I lavoratori hanno il diritto di collaborare, come indicato dai costituenti, agli indirizzi e alla gestione delle proprie aziende, al rilancio degli investimenti opponendosi alle delocalizzazioni, esercitando quelle flessibilità che nei momenti di crisi aiutano a proteggere l’occupazione e che nei momenti di crescita operano una buona distribuzione della ricchezza.

Il secondo obiettivo è regolare la compartecipazione ai risultati dell’impresa e disciplinare l’azionariato diffuso, così da dare anche ai piccoli dipendenti-azionisti la giusta rappresentanza nelle scelte societarie.

Il terzo obiettivo riguarda il coinvolgimento nelle scelte organizzative, per aumentare efficienza e innovazione di sistema. Pensiamo agli orari di lavoro, alla produttività, al lavoro per obiettivi e in team.

Quarto obiettivo: riconoscere ai lavoratori e al sindacato una funzione consultiva a monte, e non a valle, delle decisioni più rilevanti per il futuro delle aziende.

“Tutto ciò – hanno sottolineato i rappresentanti della Cisl e della Filca Cisl intervenuti alle assemblee –  è necessario per affrontare le sfide del futuro che da un lato un sistema internazionale sempre più competitivo e complesso e dall’altro una situazione nazionale economica altalenante che invece alimenta sempre di più una concorrenza sleale tra le imprese a discapito dei diritti e della retribuzione dei lavoratori ci impongono. Chiediamo quindi alla politica attuale, compreso i rappresentanti locali di Camera e Senato, di farsi carico di realizzare finalmente un quadro normativo che promuova, favorisca e incentivi la gestione partecipata dei lavoratori nelle aziende per far sì che i luoghi di lavoro diventino non solo luoghi deputati alla produzione di ricchezza materiale ma veri e propri luoghi di promozione della cultura della partecipazione e palestre di esercizio della democrazia sociale, al fine di favorire l’inclusione delle fasce più deboli. Tutto ciò acquista ancor di più senso e concretezza quando parte dal basso e viene promosso all’interno di due realtà locali quali la Unicalce Spa di Itri e la Barbetti Ic. di Priverno che hanno saputo negli anni costruire attraverso le scelte strategiche operate ed il coinvolgimento dei lavoratori due importanti riferimenti industriali per il nostro settore, per il nostro territorio e per la nostra esperienza sindacale”.


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