LATINA- Lasciamo stare il modello Draghi, per carità di patria. A Latina non c’è traccia dell’ex numero uno della Bce, ma nemmeno di gente come il Ministro dell’Economia Franco o della Giustizia Cartabia.
Voliamo basso, voliamo giusto. Il centrodestra dovrebbe partecipare al Governo della città per due ordini di motivi, uno prettamente politico ed uno amministrativo.
Quello politico è il seguente: ciò che abbiamo sempre chiamato “centrodestra” è un vaso di Pandora oramai andato in frantumi. Se si votasse domani mattina (o per una sfiducia al Sindaco o perché venisse accolto il ricorso presentato da alcuni cittadini – eventualità che personalmente considererei una iattura – ) il fu centrodestra non avrebbe un candidato Sindaco unitario da opporre a Damiano Coletta. Il risultato finale sarebbe di gran lunga peggiore rispetto a quello di qualche mese fa.
Poi c’è una ragione amministrativa per cui al centrodestra converrebbe entrare nella Giunta Coletta: il Pnrr ed il Centenario. Ma come, avete spiegato alla città (forse sarebbe più corretto utilizzare il plurale, dato che ha avuto qualche responsabilità anche chi scrive) che il momento sarebbe stato eccezionale e poi, una volta persa la partita, vi arroccate su posizioni che hanno tutto il sapore del tatticismo e della pretestuosità?
Questa città ha bisogno del concorso di tutti, senza alcuna distinzione politica o ideologica. Mi ha colpito un passaggio dell’intervento finale del Sindaco, durante il Consiglio Comunale di ieri: “Intendo governare la città per 5 anni e voglio farlo insieme a voi”. Quel voi, naturalmente, era rivolto al centrodestra, senza alcuna conventio ad excludendum.
Fare Politica per davvero dovrebbe significare raccogliere quella sfida e contribuire al futuro della città.
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