Asa Nikolic – il coach più vincente nella ex Jugoslavia – e il neurologo di Belgrado Vladimir Paranosic nel libro hanno evidenziato che i mancini sono più intelligenti. Molti studi scientifici hanno dimostrato che nei mancini domina l’emisfero destro del cervello, che controlla il lato sinistro del corpo e soprassiede alle facoltà intuitive, visive e spaziali. Risultano così più creativi, originali e intelligenti. La premessa serve a descrivere le doti tecniche di un giocatore mancino: Paolo Costanzo. A Latina lo conoscono in tanti vista la sua professione di architetto di successo e insegnante. Nato nel 1952, Paolo ha cominciato a giocare con la Pallacanestro Latina guidata a livello dirigenziale da Pino D’Alessandro. Nel 1968 fu tra i promotori della mitica Associazione Basket Latina, con presidente Felicetto Ferrazza e coach Angelo Muzio. Arrivarono subito successi in campo giovanile e il passaggio dl campionato di Promozione alla serie D. L’Ab Latina cominciò giocare all’aperto all’ Oratorio Salesiano Don Bosco, poi sul campo dell’ex Opera Balilla in via Pio VI per arrivare nel 1971 all’arena del Circolo Cittadino, rimessa a nuovo. Paolo Costanzo era un play puro, capace di dirigere il gioco con acume e destrezza, distribuire assist e realizzare in penetrazione, sfruttando le doti di mancino. In difesa non mollava mai.
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