1) Amor,ch’a nullo amato amar perdona….
L’assordante,insultante voce stereofonica,ad alto volume acustico e percussivo penetrata in casa di prima mattina, domenica, ha persistito fino alle ore 13.00 impedendo a chi in casa stava di leggere,scrivere,ascoltare musica etc. Insomma,una vera e propria invasione di campo,inopportuna e sgradevole. Il tutto per una una non meglio individuata corsa ciclistica,prima manifestazione targata latina di non ho capito che cosa, presumo un’altra di quelle cose inutili di cui codesta amministrazione va fiera (il parco intitolato a Falcone e Borsellino? Se tanto mi dà tanto,perché no alla Resistenza?!). Costretto a rimuginare i miei pensieri mi veniva in mente lo slogan-titolo “Sei di Latina se l’ami”, a dire il vero risibile, di cui l’amico Emilio A., garbatamente, mi ha confessato di essere lui il “colpevole” (una colpa,aggiungo ,assai veniale) ! Come si fa a amare una città siffatta che, a parte Mister Coleman (l’uomo Coletta, stando ai Fratelli Cohen,”L’uomo che non c’era”!), un sindaco “silenzioso”,nella fattispecie sportivo (letteralmente e non), ha fatto di tutto per non arrivare in serie A (sappiamo di Maietta etc.), per ridurre in macerie un teatro che ovunque e in qualsiasi epoca è il simbolo di civiltà e civismo -di cultura- della polis; che vanta un parco pubblico lasciato alla incuria, con un “Parco giochi” (sic l’insegna) per bambini,peraltro pure intestato, che solo ad attraversarlo sembra essere stato un campo Rom appena sgombrato. etc etc.Insomma, amare una città che fu “qualificata” da Mussolini,poi, progressivamente “squalificata” dai successori magari appassionati “innamorati”, nostalgici e non, a prescindere? Tutt’al più possiamo considerarla una…”amante latina”! Dice bene il sommo poeta: chi ama non tollera di non essere amato a sua volta cioè corrisposto. Sarà che il nostro sindaco è un cardiologo e non un poeta, forse,per questo,lui, non “corrisponde”?! Il fatto è che neanche “ausculta” il cuore della città!

2) La lezione magistrale di Ezio Bosso
Fortuna ha voluto che domenica Rai3 ha regalato ai telespettatori una serata di musica indimenticabile, un risarcimento impagabile sia della roboante,insulsa mattinata sia di tutte le immani “puttanate” ammannite a iosa da altro che assordanti e insultanti fiere,arene, arrembaggi politici -gruberini o no- zeppi di ospiti sgraditi tra politici,politicanti, attori, cantanti di incerto mestiere etc. da non poterne più. Comprese le non poche pubblicità che dovrebbero indurre a radiare il prodotto dal commercio “civile” -quella della prostata-Prostamol? Degli apparecchi per l’udito (la signora che,beata lei, può finalmente sentire le “fusa della sua gatta”)-?! Ma la tv ci ha presi davvero per scemi o coglioni?! Bosso ha ammaliato il pubblico che l’ha seguito per buone tre ore con la sua straordinaria vitalità, con un’energia fisica e intellettuale paurosa e strepitosa.Un talento,il suo, non solo musicale ma anche didattico, da fare scuola a ogni insegnante: per il metodo maieutico, la limpidezza critica, la esemplificazione dei concetti-aspetti musicali più complessi, dei comportamenti individuali e collettivi.La sua è stata una grande lezione di UMANITA’ dimostrando che la musica, essa sì, è sovrana, maestra di vita, in-segna luminosa di SOLIDARIETA’ (tra i meravigliosi ospiti al suo fianco, il grande Gino Strada); dell’ essere “tutti fra sé confederati” come Leopardi vuole. La musica guarisce dal male oscuro compreso quello sociale (specie oggi), ti fa rivivere o resuscitare (lui lo sa bene,per altro verso anche io, tornato miracolosamente in vita). La musica, di fatto e eccezioni a parte, ancora ignorata dal sistema scolastico italiano. La grande musica italiana di cui Verdi (il programma ripreso dal teatro “Verdi” di Busseto): commovente fino alle lacrime il preludio a “Traviata” eseguito mirabilmente dall’orchestra,diretto con una passione,un dolore e una capillare sensibilità da Bosso. Beethoven, la Quinta sinfonia, la Settima, spiegate come nessuno mai avrebbe potuto, con una chiarezza “elementare” che pure i bambini o i più digiuni della cosa musicale avrebbero potuto comprendere: sottolineature coltissime fatte con un semplice “pennarello” . Se un programma del genere prendesse il posto,ad esempio, di un “81/2”, ogni sera, sono sicuro che gli italiani non voterebbe più Salvini! GRAZIE, MAESTRO BOSSO, ieri sera anch’io sono rinato come italiano. (gmaul)


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